Il centravanti è un ruolo che raramente fa crescere in fretta. A vent’anni il centravanti diverso è già riconoscibile, ma non ha continuità, appare incompleto. E’ un ruolo d’esperienza e intelligenza, sottolinea il giornalista Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, soffermandosi sugli attaccanti, come Vlahovic e Haaland: “Due anomalie perché grandi grossi e subito tanti gol. Credo che oggi si faccia esperienza prima perché le partite sono molte di più e la comunicazione pressa. Vlahovic è un centravanti moderno con caratteristiche classiche, è febbrile nei movimenti ma geometrico. Ha impiegato un anno in più a uscire perché non capiva la sua partita, pensava di dover cercare il gol ad ogni palla che giocava. Così sbagliava i tempi per frenesia, impazienza. Haaland ha molto poco di classico, è un giocatore unico, ha movimenti così verticali e veloci da sembrare alieni. C’è un terzo ragazzo che ha qualcosa di eccezionale, parlo di Osimhen. Ha bisogno di più spazio di Vlahovic e Haaland, ma sa fare tutto. In area da fermo è quello che va più in alto. È meno disciplinato, ha i movimenti disordinati di Cerezo ed Asprilla, per questo poco prendibili. Ma è freddo al momento del tiro. Per me un grande giocatore appena disturbato dall’entropia”.
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