Mario Sconcerti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TMW Radio:
“Sarri? Lui crede davvero nei risultati che ha fatto. Basta che ci si parli della sua carriera da calciatore, e ne è molto orgoglioso quando ti racconta che ha fatto qualche partita in C. Non lo dà a vedere, se non raramente, ma Sarri è uno che si è diplomato ragioniere da migliore dell’intera scuola, ha fatto il funzionario di banca ed è stato mandato in Germania. Ad un certo punto poi ha anche vinto una Coppa Italia di categoria, col Sansovino nel 2003. Lui non ha mai pensato di fare la gavetta, stava lavorando e si è divertito. Va solo a suo onore, perché di solito il calcio la gente come lui la tiene fuori. Prima di certe figure solitamente vengono scelti centinaia di ex calciatori solo perché hanno giocato, e lui è orgoglioso di questo. Mandateci ogni allenatore a vincere in Serie C… Guardate che le difficoltà sono le stesse della A. Capello, per dirne una, non ha mai allenato in Serie C. Chi emerge da solo senza aver giocato ad alti livelli ha infiniti meriti dell’altro, che invece ha avuto da Dio il dono del saper giocare a pallone, quasi fosse un prestigiatore. Per farcela devi essere intelligente ed innovativo”.
Gattuso come arriva alla finale di Coppa Italia?
“Facendo catenaccio, giocando all’italiana. A me piace e gli voglio bene: a Manchester, prima della finale Juventus-Milan di Champions, eravamo ad un bel ristorante, tutti italiani. Accanto a noi c’era un tavolo con una trentina di persone, poi un uomo con la camicia bianca e una certa pancia mi offrì un brindisi e mi disse che lui, padre di Gattuso, non era un semplice pescatore, ma che avevano una flotta di pescherecci. Ha uno strano record, a Pisa è retrocesso con la miglior difesa del campionato. Con la Juve non so cosa succederà, è una partita secca: la mia sensazione è che vinca il Napoli”.
Forse la rilevanza della Coppa Italia è diversa per Sarri.
“Per lui, gli juventini e la Juventus è molto importante, anche perché Sarri ha già perso il primo titolo, la Supercoppa, e deve cominciare a vincere o ad Agnelli cominciano a girare le scatole. La sua Juve non dà l’idea di una squadra realizzata. Uno degli slogan che va di moda oggi è che la Juventus abbia un organico sconfinato, ma non è vero. Hanno impiegato 23 giocatori in campionato, e di questi uno, Buffon, lo togliamo. Poi ci sono Demiral, De Sciglio che Sarri non vede, Chiellini che l’ultima partita per intero l’ha giocata al 15 agosto, poi Khedira che non gioca da dicembre, poi Rugani che non gioca mai ed Emre Can che è stato ceduto. L’organico così si riduce a sedici giocatori, cioè dieci di movimento più i cambi. Il Napoli ha fatto giocare 24 giocatori, e ne ha a disposizione appena due in meno. La qualità della Juventus si è molto involuta: Bernardeschi e Rabiot sono in chiara difficoltà tecnica, Ramsey ancora ci deve far vedere qualcosa… Arrivi in fondo e devi dare ragione a Sarri, che non ha mai avuto la Juve che voleva”.
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