Il giornalista Mario Sconcerti sul Corriere della Sera scrive a proposito del Napoli di Spalletti: “Il Napoli è stato fino a oggi la squadra più regolare. Ha vinto spesso quando è stato al completo, ha perso spesso quando ha avuto nello stesso momento 5-6 titolari fuori. Non ha avuto crisi di gioco, è riuscito anzi a moltiplicare i nuovi titolari quando quelli veri mancavano. È corretto darle una chance in più nella corsa con Milan e Inter perché gioca bene in modo stabile, anche quando non è in giornata. E ha dall’inizio la miglior difesa del campionato. Questo significa non subire mai più di un gol a partita. Il Napoli gioca senza un regista, Fabian Ruiz e Anguissa (o Lobotka, che domenica tornerà) giocano di fianco a copertura di Zielinski che resta molto alto. Sia Fabian Ruiz che Lobotka sono però centrocampisti d’impostazione, due registi a metà che tengono alta la qualità nella costruzione del gioco. […] Il Napoli è spesso bello da vedere, ma non ha una grande carica guerriera, ama giocare, lascia che sia la sua differenza tecnica ad aprire il solco. Nemmeno adesso che ogni partita è una finale trova davvero cattiveria. A Roma ha sofferto per un tempo la Lazio in modo assillante, ripartendo poco, come potesse permettersi di perdere la partita. Con l’Inter si fermò nel primo tempo. Spalletti ha battuto spesso su questa piccola calma che tarda a diventare prevalenza. Credo dipenda dai pochi gol che il Napoli segna con i suoi attaccanti. Gioca con due ali che non portano gol, Insigne ha segnato il suo primo su azione domenica scorsa. Politano è fermo ad altrettanto. Lozano è fermo proprio, infortunato. O segna Osimhen o bisogna aspettare che si alzino i centrocampisti. E per questo a volte ci vuole tempo, non sempre gli avversari lo permettono. […] La vera differenza è Zielinski, ora un po’ scarico […]. Gioca di scatti e di nervi, consuma molto, ha bisogno di staccare ogni tanto anche dentro la partita. Ma è decisivo quanto Osimhen. Non è altissimo il rendimento di Insigne, per tanti motivi. […] Il Napoli comunque non ha problemi evidenti. È la squadra più equilibrata, segna regolarmente e subisce il minimo. Non ha le crisi di intensità del Milan o quelle di reparto dell’Inter. […] E sa giocare le partite sia di rimessa che contro avversari chiusi. […] C’è in questa cavalcata qualcosa di ventoso, un vago senso di conclusione. De Laurentiis è proprietario anche del Bari, entro due anni dovrà vendere o il Napoli o il Bari. Non è così facile scegliere. A Napoli ha fatto molto, ma gli scudetti li ha vinti solo Ferlaino. Adesso sono tornati amicissimi e non so quanto la vicinanza giovi al ricordo. De Laurentiis ha quasi sempre guadagnato con il Napoli, anche adesso il patrimonio giocatori è di gran lunga superiore ai debiti. Vincesse uno scudetto potrebbe chiedere di più?”.
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