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Scommesse, subito il processo per la Lazio e per Mauri

Il club di Lotito rischia 5 punti di penalizzazione

Lazio, Genoa e Lecce a processo ad inizio febbraio (giorno più, giorno meno). La Procura federale ha già tutto in mano per far scattare i deferimenti relativi alle partite, combinate per l’accusa, Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio 2-4, che si giocò una settimana più tardi. Si pensava ad un processo a fine stagione. Un po’ perché i magistrati di Cremona, su questo filone, avevano chiesto un rinvio di sei mesi sulla chiusura delle indagini. Un po’ per garantire il regolare svolgimento di questo campionato, già condizionato dalla condanna del Napoli (giovedì l’appello davanti alla Corte di Giustizia federale contro i due punti di penalizzazione e le squalifiche di sei mesi di Cannavaro e Grava). E invece, subito i deferimenti. Trema la Lazio e con lei anche il suo capitano, Stefano Mauri, ascoltato due volte dal procuratore Palazzi, prima e dopo il suo arresto, avvenuto il 28 maggio scorso. Trema il Genoa, coinvolto a causa di Milanetto. Trema (un po’ meno) il Lecce, il suo difensore Ferrario rifiutò la proposta di Zamperini, ma ci sono altri nomi coinvolti. 

CELLE E ZINGARI – La posizione della Lazio è molto delicata. Il club, lanciato verso il primo posto, rischia di vedersi penalizzato in classifica (fino a 5 punti: due partita più uno per le aggravanti, pluralità e consumazione del reato) per responsabilità oggettiva. La Procura federale potrebbe prevedere, come capo d’imputazione, l’illecito per il suo capitano, Stefano Mauri. Ci sono testimonianze, riscontri, verifiche fatte dallo Sco sulle celle agganciate dai cellulari, le ammissioni dello stesso giocatore, che ha sempre sostenuto di scommettere, ma su basket e tennis. Per farlo, però, si è servito di una scheda telefonica appartenente ad un’altra persona, che la Procura di Cremona definisce “coperta” utilizzata «con la finalità di eludere ogni tipo di investigazione per conseguire gli scopi illeciti che costituiscono il disegno comune del gruppo balcanico, ruotante attorno a Ilievski e Zamperini per le alterazioni delle gare Lazio-Genoa e Lecce-Lazio» . Un teorema che la Procura federale avrebbe fatto proprio. Lo aveva anticipato Gervasoni, nelle sue dichiarazioni e nelle sue deposizioni alla Procura di Cremona: «“Zamperini e Ilievski sono andati a Formello dove hanno incontrato Mauri. Non so quali altri calciatori della Lazio fossero coinvolti» . Le conferme dagli accertamenti dello Sco, dai quali emerge che il giorno della partita, fra le 12.42 e le 12.45 circa, quella scheda usata da Mauri e quelle di Zamperini e Ilievski agganciano le celle telefoniche vicine al centro sportivo di Formello. Lo stesso giorno, poi, Ilievski andrà al Duke, hotel in zona Parioli, dove incontrerà Milanetto. La scheda “coperta” di Mauri contatta centinaia di volte il cellulare di Zamperini la settimana precedente la partita. 
SETTE GIORNI – Sette giorni dopo, ecco Lecce-Lazio, altra partita per l’accusa truccata. Anche in questo caso, tutto parte da Gervasoni, «Ilievski e Gecic sentirono Zamperini che disse che tutto era a posto perché la Lazio vincesse con un over con due gol di scarto. Zamperini si mise in contatto con Mauri, non so quale sia stato il contatto per arrivare ai giocatori del Lecce. Quello che posso dire è che tutte e due le squadre furono coinvolte. Gecic disse che aveva investito circa 400mila euro per pagare i giocatori di entrambe le squadre» . Una conferma arriverebbe dall’inchiesta ungherese sulle scommesse. Il giocatore Horváth Gábor, arrestato perché coinvolto in un giro di combine di casa sua, avrebbe fornito indicazioni sulla combine di Lecce-Lazio 2-4, rivelando come alcuni suoi connazionali avessero recapitato una somma intorno ai 600mila euro in Puglia per aggiustare quella partita. 
Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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