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Scommesse, Gegic lo zingaro: «La nostra non era l’unica organizzazione»

Il serbo è stato interrogato per 5 ore

È considerato l’ufficiale pagatore del gruppo degli Zingari: Almir Gegic, serbo, ex giocatore del Chiasso ha solo cominciato a vuotare il sacco davanti al gip di Cremona, Guido Salvini, che nel giugno del 2011 dispose il suo arresto per l’inchiesta cremonese sul calcioscommesse. Gegic si è sottratto alla giustizia fino a lunedì scorso, quando, stanco di 18 mesi di latitanza, ha deciso di costituirsi. Lo zingaro, ex centrocampista della squadra svizzera, ha premesso: «Non c’eravamo solo noi». Nel senso che c’erano altre cordate che in Italia comperavano le partite.
Il suo legale, Roberto Brunelli, lo definisce «collaborativo». Lui racconta che Hristian Ilievsky, il macedone capo degli zingari – ancora latitante e che disponeva di 200 uomini di security – è arrivato solo in un secondo momento, quando il giro d’affari per lui era diventato tanto esteso quanto insostenibile. «Non ci siamo inventati nulla, in Italia si comprano partite da 20 anni», ha rimarcato. Non è entrato nel dettaglio delle dichiarazioni del pentito dell’inchiesta, Carlo Gervasoni (Gegic lo farà oggi) ma ha tenuto a precisare di non aver mai minacciato nessuno, come invece raccontato dallo stesso Gervasoni. L’ex giocatore del Piacenza aveva spiegato che Gegic investì 400 mila euro per la manipolazione di Lecce-Lazio del maggio 2011, sostenendo che giocatori di entrambe le squadre erano coinvolti: secondo Gervasoni, «due o tre della Lazio e tre o quattro del Lecce».
Fu sempre Gervasoni a raccontare ai pm che Gegic gli avrebbe detto che il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, avrebbe pagato due giocatori del Modena in occasione della partita Modena-Siena del 26 febbraio 2011. Lo zingaro sarebbe stato fonte di Gervasoni anche per la presunta combine di Lazio-Albinoleffe del 25 novembre 2010. Altre accuse per Gegic: quelle di aver avuto un ruolo anche nelle manipolazioni di Lazio-Genoa e Palermo-Bari (stando alle confessioni di Filippo Carobbio e Andrea Masiello). «A Micolucci abbiamo dato un sacco di soldi, poi ha voluto fare da solo e ci ha fatto perdere un sacco di tempo». Gegic non avrebbe saputo fare il nome di quel Mister X incontrato a Milano di cui ha parlato in un’intervista e che a suo dire voleva vendere altre partite di Serie A. Nel frattempo, da Singapore, l’Interpol ha annunciato ai media locali altri arresti, dopo la costituzione di Gegic che è anche accusato di aver mantenuto i rapporti con il gruppo degli scommettitori singaporiani.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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