Questo è il commento di Beretta, presidente della Lega di Serie A, a margine dell’incontro di ieri. Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A, fa il punto sulla trattativa con l’Associazione italiana calciatori (Aic) per il rinnovo del contratto collettivo. Il sindacato di categoria ha proclamato uno sciopero per il 25 e il 26 settembre. Beretta continua: “Si andrà ad un confronto nel quale ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità in maniera costruttiva. Si prosegue fino a venerdì mattina e l’idea condivisa è di lavorare fino ad un chiarimento complessivo. L’obiettivo è prendere una decisione fino a quando non si arriva ad un accordo metodologico. Noi dobbiamo costruire un’intesa che ha come punto di riferimento il complesso delle proposte. Si ragiona su una proposta articolata. L’accordo va considerato nel suo insieme e non possiamo fare il gioco della margherita sui singoli punti. Venerdì si tratta di condividere alcune posizioni di merito e tradurle in testo. Man mano che si va avanti, lo sciopero è sempre più immotivato ma ci sono le condizioni per continuare a lavorare. È stato importante che la Figc abbia convocato le parti in base al parere dell’Alta Corte di Giustizia che ha impresso un ritmo molto serrato. Noi, del resto, lo avevamo chiesto sin dall’inizio. Questo sciopero pone una scadenza molto ravvicinata e quindi da ritmi serrati”.
I GIOCATORI: CALCAGNO – Con Campana e Grosso assenti, a rappresentare lo stato d’animo dell’Aic dopo il secondo incontro con la Lega di Serie A in Federcalcio è l’avvocato Umberto Calcagno: “L’incontro è stato molto positivo, però su alcune questioni siamo ancora distanti. Oggi l’incontro è stato tecnico, abbiamo messo nero su bianco sei degli otto punti (delle proposte della Lega A, ndr) su cui esiste una convergenza di intenti. Venerdì sarà la giornata cruciale, quando il dibattito sarà politico e si andrà avanti ad oltranza”. Per un accordo su tutta la linea c’è ottimismo anche nell’Assocalciatori: “Entrambe le parti stanno lavorando per scongiurare lo sciopero e siamo convinti che ci siano margini per riuscirci. Non siamo nè più vicini nè più distanti dall’obiettivo, tutto è immutato rispetto a lunedì”. Due i punti su cui Beretta e Campana ancora sono lontani: la richiesta della Lega di far allenare a parte i calciatori fuori rosa e l’obbligo dei giocatori di accettare i trasferimenti a pari trattamento economico e ambizioni.
I PRESIDENTI: CELLINO – “Se venerdì non troviamo un accordo siamo degli imbecilli”. Non usa metafore, il presidente del Cagliari Massimo Cellino per fotografare l’evolversi delle trattative: “Ci sono i presupposti per un accordo tra gentiluomini – ha detto Cellino, consigliere federale – la volontà per raggiungere l’intesa c’è, dobbiamo però lavorare ancora e per questo ci rivedremo venerdì. Le parti si stanno venendo incontro e sbagliavo a credere che la Federcalcio non fosse la sede adatta per la trattativa. Facciano lo sciopero di un mese, così ce ne andiamo al mare. Scherzi a parte, se venerdì non ci accordiamo siamo una manica di imbecilli: il calcio è l’unica cosa che fa ancora sognare la gente”.
LA FEDERCALCIO: ABETE – “È importante si stia lavorando nel merito”. Così il presidente della Figc Giancarlo Abete lasciando la sede di via Allegri dove è in atto la seconda riunione con Lega di Serie A e Aic per scongiurare lo sciopero proclamato dai calciatori per il 25 e 26 settembre. “È necessario lavorare più sui contenuti che sulle dichiarazioni e oggi era in calendario un passaggio intermedio importante, che va ad operare una verifica sul versante di politica sportiva”. Il numero uno della Federcalcio ha ribadito che si andrà avanti, in pratica, a oltranza: “Per venerdì mattina è già in programma un’altra riunione, e se non basterà si andrà avanti anche sabato”.
LA REDAZIONE
Fonte: Gazzetta dello Sport
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