Ai microfoni di Radio Crc è intervenuto Stefan Schwoch, ex Napoli:
“Il Milan può arrivare fino alla fine, sta dando tantissima continuità. Non dimentichiamo che le ultime due partite le ha vinte anche senza Ibra. I rossoneri hanno un gruppo ben solidificato: Pioli ha dato quella stabilità che prima alla squadra mancava.
Tra Napoli e Milan? La rosa degli azzurri è nettamente superiori e credo che si debba pensare in positivo e in grande, ma è anche vero che la squadra rossonera si trova davanti. Se il Napoli riuscisse a trovare la continuità del Milan, potrebbe festeggiare”.
L’ex azzurro si è poi soffermato sulle prestazioni del Napoli: “Ogni domenica si può avere qualche idea più chiara sulle potenzialità della squadra partenopea, ogni domenica potrebbe dare risposte importanti sul suo valore. La Lazio, dal canto suo, sta facendo molto bene, ha un gruppo ben consolidato e sa dove può arrivare. Passato questo mese, il Napoli avrà dato delle risposte davvero importanti.
Cosa manca alla rosa degli azzurri? Un po’ di consapevolezza e un po’ di cattiveria. La vedo una squadra che, attraverso le qualità tecniche riesce a sopperire a delle qualità caratteriali che invece vacillano. Il Napoli fa, infatti, un po’ fatica a trovare giocatori con importanti personalità.
La coppa UEFA al Napoli? Ritengo gli azzurri una squadra molto forte, che sa giocare con tutti, quindi può puntare a vincere questa competizione, ma nonostante ciò non sarà facile; quando scenderanno in campo le squadre della Champion sarà dura. Vincere aiuta a vincere e a risolvere tanti problemi; più in là vai, più senti meno la fatica.
Maradona? Si sta parlando del migliore giocatore mai esistito e che, oltre ad essere forte, possedeva una personalità enorme. Tale personalità, unita alle qualità tecniche, creava un idolo. Il mio ricordo di Diego? A 16 anni feci un provino per la primavera del Napoli e, arrivato a Soccavo, vidi Diego allenarsi. Maradona giocava in un campo da basket e circa 6 tiri andarono nel canestro. Fui sbalordito. Ricordo la felicità, poi, di quando scattai la foto con il Pibe de Oro, che conservo tuttora con grande affetto”.
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