La sua immagine in lacrime, con le mani nei capelli ha fatto il giro del mondo. Pasquale Schiattarella è uno dei napoletani del Livorno. Un sabato da incubo, dove il compagno di squadra e amico Piermario Morosini ha perso la vita sotto ai suoi occhi. «Giuro che non ci sono parole». Schiattarella vorrebbe cancellare quei momenti, pensare che sia solo un brutto sogno. Crollato e non più rialzato in un campo di calcio. All’Adriatico di Pescara. Una città in queste ultime settimane quasi maledetta, visto che è venuto a mancare di recente per un malore anche Francesco Mancini, preparatore dei portieri della squadra di Zeman. Il napoletano classe 1987, l’ex giocatore dell’Ancona (arrivato nella Dorica nel 2007 dal Torino dove rimane per tre stagioni prima di passare nel 2010 al Livorno) racconta il dramma vissuto all’Adriatico di Pescara. Primo tempo, doppio vantaggio per il suo Livorno. Schiattarella racconta al sito “Quelliche”. Con una voce quasi rotta dal pianto, mentre sta raggiungendo la sua casa a Napoli. In un sabato sera diverso dagli altri: brutto, crudele, beffardo, mortale. Pasquale Schiattarella ha perso un collega, un compagno, un amico. E’ stato proprio l’ex centrocampista dorico il primo ad accorgersene del dramma che stava succedendo in campo , il primo a cercare di soccorrerlo, attirando l’attenzione di tutti, in primis dell’arbitro. «È caduto – continua il racconto Schiattarella – ha cercato di rialzarsi un paio di volte. Quando si è girato ho visto gli occhi che erano entrambi bianchi. Gli ho detto ”Dai Moro”. Lo volevo aiutare in tutti i modi». Niente. Inutile anche la corsa in ospedale. «Ci siamo fatti la doccia velocemente e con tutta la squadra siamo corsi subito all’ospedale. Ma quando abbiamo visto il nostro direttore uscire dalla stanza, venirci incontro, e poi scoppiare in lacrime abbiamo capito che purtroppo Piermario non ce l’aveva fatta». Un ragazzo sfortunato e Schiattarella ci tiene a sottolinearlo. «Gli dicevamo sempre noi che c’abbiamo avuto tutto dalla vita, ma come fai a esser così solare, così sorridente, dopo tutto quello che hai passato?». Morosini per Schiattarella era un amico fuori anche dal rettangolo verde. «Nelle prossime settimane sarebbe dovuto venire a trascorrere un fine settimana con me a Napoli. Aveva tantissima voglia di venire dalle mie parti, perché non c’era mai stato». Invece ieri sera Schiattarella è tornato nella sua Napoli solo con la morte del cuore. Non riuscirà mai a portarci Piermario Morosini. Prima rivale «Abbiamo giocato tante volte contro, anche nelle giovanili»’, ultimamente compagno di squadra, ora un amico inseparabile. Nella mente. Anche se non ci giocherà più al fianco.
Fonte: Il Roma
La Redazione
C.T.
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