LA RISPOSTA DI COLLINA E PLATINI – I riflettori sono accesi sulla semifinale di Kiev tra Dnipro e Napoli. Non solo calciatori e allenatori, tra i più attesi c’è anche il direttore di gara: il serbo Milorad Mažić. Pierluigi Collina, coordinatore degli arbitri Uefa, ha scelto lui e i suoi collaboratori (assistenti Ristic-Djurdjevic; IV uomo Petrovic; arbitri di linea Grujic-Filipovic) a testimonianza di buona fede e competenza tecnica. Platini deve rispondere alle pesanti parole post gara d’andata del patron azzurro De Laurentiis. L’infausta decisione del “gruppo” norvegese sull’episodio decisivo ha lasciato il segno.
GLI ALBORI INTERNAZIONALI DI MAZIC – Vorrà dimostrare invece freddezza ed efficacia il classe ’72 di Vrbas. Dirigente d’azienda, Mažić è arbitro internazionale dal 1° Gennaio 2009. Nel maggio dello stesso anno viene raggiunto dalla convocazione UEFA per partecipare alla fase finale dei campionati europei di calcio Under 17, di scena in Germania. In quest’occasione dirige due partite della fase a gironi e una semifinale. Nell’agosto dello stesso anno, fa il suo esordio in una gara amichevole tra nazionali maggiori: Montenegro e Galles. Pochi mesi dopo in ottobre, dirige una partita di qualificazione ai mondiali del 2010. Dopo circa un anno, ottiene la designazione, per la prima volta, di un match della fase a gironi di Europa League. Successivamente, arriva anche il “gettone” in un sedicesimo di finale tra Liverpool e Sparta Praga, febbraio del 2011. L’apice viene toccato con le due semifinali dirette nel 2012-2013 (Fenerbache-Benfica) e nel 2013-2014 (Valencia-Siviglia). Partecipa anche alla fase finale di un Europeo Under 21 (2011), in cui viene designato per due partite della fase a gironi e per la “finalina” del terzo posto.
DELUSIONE MONDIALE – Nell’aprile 2012 che compie un tangibile salto di qualità in carriera, quando viene inserito dalla FIFA in una lista di 52 arbitri pre-selezionati per i Mondiali 2014. Ed è proprio durante i campionati del mondo che si riscontra uno dei suoi più grandi errori. In Argentina-Iran, gara valida per la fase a gironi, l’eccessiva permissività concessa ai calciatori sudamericani viene accompagnata da un chiaro calcio di rigore non concesso agli iraniani dopo una dura entrata in area di Zabaleta.
IL CAMMINO IN CHAMPIONS – Il suo palmarès è comunque ricco di incontri di spessore, anche in Champions League. Il palcoscenico della più importante manifestazione per clubs viene calcato ben 20 volte. Da ricordare nella stagione ancora in corso il ritorno degli ottavi di finale Borussia Dortmund-Juventus e l’andata dei quarti di finale Atletico Madrid-Real Madrid, quest’ultima non senza polemiche per la conduzione del gioco.
CI SIAMO VISTI… – Ha una media per gara di 4.30 ammonizioni, 0.26 espulsioni e 0.27 rigori concessi. L’unico precedente con i partenopei è datato 1 ottobre 2013, fase a gironi di Champions League: Arsenal-Napoli 2-0. Più in generale sono invece 8 i precedenti con squadre italiane: 2 le vittorie, 4 le sconfitte e 2 i pareggi.
A cura di Antonio Fusco
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