Qualche cambio, però obbligato. Stavolta non c’entra il turn over. Proprio no. Mai avrebbe voluto cambiare tanto. Questione di equilibri tattici ritrovati e di condizone. Fisica e mentale. L’obiettivo è ora vincerle tutte fino allo scontro diretto con la Roma. Sassuolo subito, poi il Genoa al San Paolo e Livorno. Niente tabelle, quelle non se ne fanno: un po’ portano pure male. Però il calendario è agevole, e le prossime tre sono un’opportunità. Vincerle e vedere contemporaneamente la Roma che fa. Questo il progetto. Il secondo posto è oro. E’ denari, gloria e sviluppo ulteriore del progetto. Assicurato. Benitez insiste. Ogni discorso nello spogliatoio ha un senso preciso: vabbé le Coppe e il fascino del trofeo da alzare, però è il campionato che può riportare il Napoli tra le grandi d’Europa.
I migliori in campo, allora. Quando è possibile. I migliori per rendimento e momento. A Sassuolo il turn over è una necessità: la formazione l’ha fatta il giudice sportivo. Tre gli squalificati e tutti titolarissimi: Inler, Jorginho e anche Callejon fuori per un turno. Cumulo di gialli. Troppi. E altri, tanti e già da diffida, li hanno pure Higuian, Pandev e Albiol. A rischio per le prossime. Occhio a tutto, insomma. Cartellini, fatiche e botte da smaltire, lo Swansea incastrato tra il campionato e soprattutto l’obiettivo finale, la priorità: un posto Champions certo senza passare per i preliminari. La Roma è nel mirino. Non è imbattibile. E’ dimostrato. E poi dovrà tornare al San Paolo. E pure quella sarà una sfida da dentro o fuori. Secca. Quattro punti di vantaggio e una partita da recuperare sono tanti, non tantissimi.Sassuolo prima però. Con chi c’è e con chi può. I dubbi sono pochi, eppure ci sono. Behrami e Dzemaili in mediana, la coppia favorita. Quasi certa. Pure se Henrique sta mettendo minuti e sicurezza nelle gambe. E Benitez apprezza. Il brasiliano con casa da scegliere zona Posillipo è un’opzione. Per ora farà staffetta. Forse con Behrami. Che è da un po’ che non gioca tutta una partita. Centrocampo fatto, se Benitez è d’accordo. E la difesa anche. Reina ieri s’è allenato a parte: acciacchi e stress da respingere in calcio d’angolo. Rafael c’è. Pronto. Ma pure Reina, e vuole giocare. Come Revéillère. Che spera di insidiare Maggio e Ghoulam. Difficile. Albiol-Fernandez centrali. Scelti, convincenti e confermati. I dubbi, insomma, sono tutti avanti. O almeno le riflessioni. Higuain le gioca tutte. E dovrebbe pur riposare. Ma chi lo ferma. E’ carico, decisivo più che mai, segna e fa sognare. E poi, dopo Bergamo, si fa fatica ad immaginarlo fuori. Higuain sì, quindi. E Mertens anche. E così Insigne e Hamsik. Sembra. Pandev resta l’alternativa, la possibilità concreta, l’uomo per tutti i ruoli. Può fare il rifinitore e il centravanti. Ma pure aspettare ancora un po’ e prendersi una maglia in Europa League. Stamattina rifinitura e dopo pranzo la partenza. Un po’ di corsa, qualche esercizio, la partitina e le pettorine. Ieri le prime indicazioni, oggi si aspettano conferme. Quelle che vuole anche Benitez. Di risultati però. Gioco, prestazioni e vittorie. E allora sì che la formazione sarà stata quella giusta.
Fonte: Corriere dello Sport
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