L’inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse si arricchisce di nuovi particolari. Sviluppi di cui dovrà tenere conto il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, giovedì a Cremona, ieri a Bari per raccogliere informazioni in vista di un inevitabile processo sportivo. Numerose, ormai, le partite all’esame dei magistrati lombardi e pugliesi, parecchie anche di A: 14 le gare sospette. E su una di queste, Lazio-Genoa del 14 maggio scorso, nuovi elementi: a Formello, quel giorno, c’erano esponenti di spicco del gruppo di scommettitori dell’Est Europa, gli «zingari». Circostanza già emersa dall’inchiesta la presenza degli «zingari» nel centro atletico dove si allena la Lazio; non invece la partecipazione alla spedizione anche di Hristiyan Ilievski, figura di spicco del gruppo che, dopo essere stato a Formello, andò nella zona in cui alloggiava il Genoa.
Accertamenti sui tracciati dei cellulari che confermano le dichiarazioni della «gola profonda», ex calciatore del Piacenza, Carlo Gervasoni, che a dicembre ha chiamato in causa 41 persone, tra atleti ed ex. Compreso il calciatore Alessandro Zamperini che era stato messo in contatto con Ilievski dal portiere del Piacenza, Mario Cassano (quello che concordò con l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni come non parare un rigore). Zamperini, per i giudici del Riesame di Brescia, non è credibile quando afferma di avere consentito a combinare le partite perchè «minacciato di morte» dagli «zingari». I giudici, che gli hanno negato la revoca dei domiciliari, spiegano che le sue «specificazioni» di «esservi stato indotto da minacce di morte o simili appaiono di nessuna credibilità».
Stando alla ricostruzione della Polizia, la sera del 14 maggio, Iliewski, dopo il match finito 4 a 2, era a Milano, dove incontrò l’ex capitano del Bari, Antonio Bellavista, e il giorno dopo lo raggiunsero i genoani Oscar Milanetto e Carlo Dainelli. «Evidentemente – scrive il procuratore di Cremona Roberto di Martino – un incontro finalizzato dalla consegna di denaro ai giocatori, dopo che la partita aveva realizzato il risultato programmato». I calciatori genoani sono difesi dal direttore sportivo dei Grifoni, Stefano Capozzucca: «Non commentiamo finchè non abbiamo certezze. Ho sempre avuto piena fiducia nei ragazzi che sono venuti qui». Il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, ieri ha ha incontrato a Bari il procuratore Antonio Laudati, e il pm Ciro Angelillis.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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