Il cadavere del 53enne Gaetano Musella, ex calciatore che ha militato nel Napoli, è stato scoperto nel primo pomeriggio sul promontorio di Caprazoppa, non lontano dalla fabbrica Piaggio Aero Industries, tra Finale Ligure e Borgio Verezzi (Savona). A lanciare l’allarme è stato un turista tedesco che ha notato il corpo sul bordo dell’Aurelia. Si indaga per stabilire la causa del decesso.
Trasportato al cimitero di Zinola per l’autopsia, per ora non sarebbero stati riscontrati segni di colluttazione sul corpo. L’ipotesi più accredita è quella di un malore, ma gli inquirenti non escludono che l’ex calciatore possa essere stato ucciso. Ritrovata, poco distante dal cadavere, l’auto che appartiene a un amico, una Cinquecento blu vecchio modello targata Genova, con il quale Musella avrebbe raggiunto Finale Ligure.
Nino Musella , scugnizzo nato a Napoli il 22 gennaio 1960, era cresciuto nelle giovanili del Napoli, esordì in maglia azzurra a gennaio 1978, poi fu mandato in Serie C a Padova nel 1978-1979. La stagione seguente, tornato alla casa madre, entrò stabilmente nel giro della prima squadra e conquistò anche una maglia da titolare nella Nazionale Under-21. L’anno migliore per lui fu quello del 1980-1981, quando il Napoli arrivò a giocarsi lo scudetto, perdendolo alle ultime giornate. Giocò in azzurro anche la stagione seguente, conquistando un quarto posto in classifica. Memorabile fu un suo gol di testa al Torino. Nel Napoli giocò 67 partire siglando 13 reti. Passò poi alla Sampdoria e al Catanzaro, che fu l’ultima sua squadra in Serie A. Qualche anno dopo iniziò una carriera di allenatore.
Fonti: corrieredelmezzogiorno.it
La Redazione
D.P.
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