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Savoldi dà la carica: «Tridente d’attacco, il Napoli ha fame»

«Se fossi in Mazzarri schiererei una squadra che libera i fantasisti»

Attaccare, attaccare e ancora attaccare per vincere la Coppa Italia. Cos’altro potrebbe suggerire il signor Giuseppe Savoldi da Gorlago, alias «Beppe Gol», alias «Mister due miliardi» la cifra monstre spesa da Ferlaino per il suo trasferimento dal Bologna? Una star dei bomber. Una bandiera del Napoli. Per la sua voglia, per i suoi gol a grappoli come quelli della doppietta del 1976 al Verona, finale di Coppa Italia, vinta dagli azzurri con un sonoro 4-0. Ma anche personaggio, apprezzato allora pure da cantante con «La favola del gol» e oggi da commentatore tv.

Partiamo dalla vittoria del ’76. Fu una grande emozione?
«Era un buon Napoli però le cose non andarono come previsto. Nonostante gli investimenti di Ferlaino. Con la Juventus ci fu competizione solo fino ad un certo punto. Meno male che vincemmo la Coppa Italia».

 Domani è già finale: come stanno Napoli e Juve?
«Guardi, è una partita secca. È difficile fare pronostici. Ma credo che il Napoli abbia molte credenziali per potersela aggiudicare».

Perché Savoldi?
«Perché se il Napoli trova quei quattro lì davanti… Penso che dipenda da chi gioca: ma quei quattro possono fare gol in qualsiasi momento».

 Tutto facile?
«No, il problema è la difesa: ha preso troppi gol ma se domenica la difesa si comporta bene e ha un atteggiamento positivo il Napoli può farcela».

Lavezzi o Pandev in attacco? Chi consiglia a Mazzarri?
«Io direi di far partire subito il tridente vero: Pandev, Lavezzi e Cavani, questo potrebbe far paura alla Juventus. Ma poi, con una squadra accorta e bella chiusa si possono liberare questi fantasisti. Io, se fossi Mazzarri, farei così».

 E poi cosa farebbe?
«A partita in corso si vede. Uno se la può giocare cerca di capire cosa fare. La lettura della partita è molto importante».

Ma ora chi ha più fame delle due: la Juve per il doppio trofeo o il Napoli per il suo ultimo traguardo?
«Il doppio trofeo è relativo secondo me. La Juve ha preso lo scudetto e ha fatto la festa ed ora è appagata. No le motivazioni, gli stimoli li ha di più il Napoli, ma bisogna sentirli questi stimoli, provocarli anche nei giocatori».

 Lei che è stato un grande bomber che cosa pensa dei fischi a Lavezzi, possono influire sul Pocho?
«Se davvero va via lui sarà comunque contento, quindi se riceve dei fischi penserà che è normale. Domenica però si gioca a Roma e i napoletani che andranno all’Olimpico non fischieranno ma aiuteranno Lavezzi, sarà un amore di un’ora e mezzo ma ci sarà. Chiaro che poi dipenderà da Lavezzi dimostrare, lasciare un buon ricordo se davvero dovesse andar via».

Il mercato. Per l’attacco del Napoli si fanno nomi altisonanti: Pepito Rossi, Giovinco, Muriel quale di questi consiglierebbe a De Laurentiis?
«Mah, Rossi è infortunato e si deve aspettare un po’ per vedere se ritornerà quello del passato. Io prenderei Muriel. Quando vedo lui e Cuadrado giocare penso a quanto sono forti e a come è stata brava anche l’Udinese che li trova. Il Napoli deve prendere Muriel e poi…»

 Poi, Savoldi?
«Mi porterei a casa subito Insigne».

Ci si può scommettere?
«Certo, subito. E poi si parla di lui e di Muriel ma il Napoli ha preso anche già Vargas: non si può farlo giocare 5 minuti a partita».

 Quella Coppa Italia. Fu una vittoria emozionante?
«Quando andai al Napoli avevo già vinto due Coppe Italia con il Bologna. Sono andato al Napoli per vincere qualcosa di importante e vincere con il Napoli è stato importante».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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