Beppe Savoldi, mister due miliardi, è il settimo attaccante della storia del Napoli, avendo segnato 77 reti in quattro stagioni. In generale è il bomber numero 14 della classifica della serie A, avendo realizzato ben 168 gol nel campionato italiano. Insomma è uno che di gol se ne intende. E continua a seguire il calcio e soprattutto i goleador che in qualche modo ne hanno raccolto l’eredità.
Savoldi, Cavani ha detto di aver scelto il Psg perché vuole vincere, che ne pensa?
«Credo che siano parole di circostanza ma che, soprattutto, mettono in risalto che per lui con il Napoli non si può vincere. Evidentemente Cavani non crede nel progetto azzurro o quantomeno il club di De Laurentiis non ha le sue stesse ambizioni, quelle che lui sente di meritare».
Insomma Cavani ha lasciato il Napoli soprattutto per le ambizioni?
«È quello che dicono le sue dichiarazioni. Cavani ha lanciato un messaggio chiaro: il Napoli non ha grandi ambizioni, ovviamente secondo lui. E poi si è lasciato andare alle solite frasi di convenienza e di commiato».
Anche per Savoldi il Napoli non sta costruendo un progetto vincente?
«Lo deve dimostrare, è ancora presto. Ora con i soldi incassati dalla cessione del Matador potrà costruire una grande squadra. Servono 2-3 colpi importanti per colmare l’assenza di Cavani, distribuendo su più calciatori i gol di Edi, perché il calcio è fatto di numeri. Per la verità avrebbe dovuto prendere Gomez e non lo ha fatto, avrebbe forse dovuto trattenere Cavani e comprare un partner ancora più forte per dimostrare di voler puntare a vincere».
Savoldi condivide la scelta di Cavani?
«Il Psg non è il Real Madrid o il Manchester, questo è evidente, però le scelte sono personali e vanno rispettate. C’entrano anche i soldi, evidentemente, ma pure le ambizioni personali. In ogni caso bisogna decidere con la testa e con il cuore, piuttosto Cavani non mi è piaciuto per un motivo…».
Dica pure…
«Come tanti altri suoi colleghi di oggi ha baciato la maglia, ha professato amore e attaccamento e poi è andato via. Meglio evitare questi comportamenti se si pensa solo alla carriera».
Il Paris Saint Germain può saziare la sua voglia di vincere?
«Non lo so, di certo ha tante possibilità economiche ed evidentemente Cavani avrà avuto garanzie tecniche sulla validità del progetto francese. Non si può giudicare, magari sulla scelta ha inciso anche la città, Parigi, così come Gomez ha scelto la Fiorentina anche per vivere nella bella Firenze e perché Montella pratica un calcio che ne può esaltare le caratteristiche. Insomma una decisione viene presa per tanti motivi diversi».
Per il dopo Cavani basterebbe acquistare Leandro Damiao e un attaccante più esperto come Matri?
«Mi sarei aspettato qualche bomber più affermato, però Damiao è forte e segna, lo stesso dicasi per Matri. Sono due attaccanti simili, come caratteristiche sono centravanti più d’area rispetto a Cavani. Certo, il brasiliano è tutto da verificare in serie A e nell’ambientamento in Italia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.D.M.
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