Giovannino Giraud se n’è andato e con lui se ne va un pezzo di storia ultracentenaria del Savoia. L’ultimo dei cinque figli del capitano Alfredo Giraud, aveva compiuto cento anni il 28 gennaio scorso. Aveva spento cento candeline nel letto della sua casa nel centro antico di Torre, quella che affaccia sulla piazza della Basilica della Madonna della Neve. Lucido e sorridente, amici e parenti lo festeggiarono con una torta gigantesca, sul petto la maglia biancoscudata, il suo grande e indiscusso amore prima dell’azzurro del Napoli.
Al club partenopeo, infatti, Giovannino fu ceduto nell’estate del 1932, per una cifra proibitiva per l’epoca: 95mila lire. Ma insieme ai suoi quattro fratelli, Luigi, Vituccio, Raffaelino e Michelino aveva condiviso speranze e passione entrando a pieno titolo nel novero delle “multifamiliari”, quelle che spopolavano negli anni ’20 e resero celebri i fratelli Ferraris, Sentimenti, Cevenini ed altri. Era la leggendaria epopea dei pionieri e Torre Annunziata divenne ricca e famosa, oltre che per i maccheroni esportati in tutto il mondo, anche per la doppia finale dei bianchi con il Genoa per lo scudetto del 1924. Con la maglia del Savoia vicecampione d’Italia Giovannino Giraud collezionò più di cento presenze e 35 reti realizzate. Interpretava, come pochi all’epoca, il ruolo di ala destra.
I funerali stamane alle 10 nella Basilica della Madonna della Neve con tifosi, dirigenti e rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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