Riconfermato. Senza pensarci molto su, ed anche grazie a Rafa Benitez, col quale già in estate aveva trovato subito larghe intese su modi e tempi di procedere. La Primavera a Giampaolo Saurini per altri cinque anni (fino al 2018): si vede che l’operato del tecnico di Colleferro è andato a genio a chi di dovere, ed è ancora lui l’uomo giusto per provare a spalancare la finestra sul futuro. Naturalmente quello dei giovani. Due Primavera ai mondiali, c’è di che inorgoglirsi… «Certo. Fa molto piacere se arrivano chiamate del genere, ma anche se qualche ragazzo viene accostato a club prestigiosi. Vuol dire che si è lavorato bene. Non manco mai però di “catechizzare” i mei. Una cosa sono i riconoscimenti e un’altra la strada da seguire. Non bisogna mai montarsi la testa».
Il campionato è fermo, incombe la Youth League. Il Marsiglia. «Altro impegno severissimo. E noi partiremo svantaggiati, poiché la nostra è una compagine sotto età, costretta a rendere sempre fra i 10 e 15 anni, anche in campionato. Sarà un match difficile, non avremo Romano e Tutino convocati in nazionale, e loro hanno calciatori di colore di età e fisico superiori. Però devo anche dire che nessuno avrebbe scommesso sulla nostra vittoria col Borussia. E io stesso avrei firmato per i tre punti che abbiamo ora in classifica Champions».
Invece la classifica del campionato non sembra eccezionale. «Non sono dello stesso avviso. Essere a metà classifica per me è già un successo. Siamo forse i più giovani del torneo ed è difficile non pagarne lo scotto. Per come siamo messi direi invece che siamo la rivelazione del campionato. Le prime cinque in classifica, a partire dalla Roma, hanno un bel vantaggio dovuto all’età e conseguente esperienza. Il nostro è un anno di transizione. Partiamo da questo gruppo con soli due ’95 ed il resto tutti ’96, per essere competitivi l’anno prossimo. Per il momento ci limiteremo a dar fastidio a tutti, e ci riusciremo. Ne sa qualcosa il Palermo dei Malele che abbiamo buttato fuori dalla Tim Cup». E’ una strategia concordata? «Nessuno mi ha chiesto obiettivi precisi da raggiungere. E con questo va da sé che l’obiettivo immediato sia la crescita. Peraltro con Benitez, tecnico che ammiro moltissimo, siamo in piena e costante sintonia. Abbiamo un confronto giornaliero. Lui è molto attento e vuole essere informato su tutto».
Fonte: Corriere dello Sport
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