Il destino in un numero. Quel 25 che porta sulle spalle da quest’anno e con cui ha siglato 19 reti… e mezza, regalando alla Juve Stabia il sogno salvezza. E forse qualcosa in più. Lo aveva scelto quasi per caso, Marco Sau: «È il giorno della mia ragazza». In questi mesi, anche per quel numero, il paragone al suo conterraneo più famoso, Gianfranco Zola, è diventato inevitabile. Anche Sir Magic Box, infatti, ai tempi del Chelsea indossava il 25, poi ritirato dopo il suo addio al calcio. Semplice nel carattere, estroso in campo, a Zola sembra accomunato da un insolito destino. L’esplosione quest’anno a Castellammare. «La Juve Stabia è la mia grande occasione», come accadde per l’ex tamburino sardo che a Napoli raccolse addirittura l’eredità di Maradona.
Le esperienze con Manfredonia, Lecco ed Albinoleffe, poi l’incontro che ne ha cambiato il destino con Zeman, a Foggia, lo scorso anno. 20 reti in 33 gare. «Senza calciare un rigore», tiene a precisare Sau. In estate lo cercano Bari e Pescara, ma alla fine, nella lunga diatriba tra Cagliari e Foggia sulla sua comproprietà, si inserisce la Juve Stabia che al fotofinish riesce a portarlo alla corte di Braglia. La prima rete in gialloblu a Reggio Calabria il primo ottobre, sotto i suoi colpi sono poi capitolate Ascoli, Bari, Padova, Grosseto, Gubbio, Sampdoria, Cittadella, Sassuolo, Empoli, Crotone, Reggina, Nocerina, Torino, Varese e Vicenza, per un totale di 19 reti. Sui 46 punti in classifica della Juve Stabia, sono ben 35 quelli su cui c’è lo zampino del bomber di Tonara, numeri da brivido. «Ha un fiuto innato – ha spesso detto di lui Braglia -, è ormai pronto per la serie A».
Se gli fosse stata attribuita anche la prima rete a Vicenza, sabato scorso (la deviazione di Augustyn è parsa ininfluente), avrebbe raggiunto il bomber principe della storia della Juve Stabia, quel Marcello Prima che nel lontano 1986, in C2, ne aveva siglate 20. Ma ad otto giornate dalla fine della serie B, ci sarà tempo e modo per eguagliarlo e superarlo, per la gioia del patron Manniello, che a Vicenza ha scoperto di dovere un premio a Sau per il tetto delle venti marcature. «Da sabato non lo faccio giocare più – ha sorriso Manniello -. Scherzo, ovviamente, sarò ben felice di tener fede alla parola. Marco merita grandi soddisfazioni». Di Sau il calcio italiano si è ormai accorto. Il prossimo anno dirà addio alla Juve Stabia, il Cagliari è proprietario del suo cartellino. Cellino non ha ancora deciso se scommettere su di lui, ma intanto la Roma, si dice su consiglio di Zeman, lo ha messo nel mirino: «A sentire questo mi viene solo da sorridere – sorride Sau – lo scorso anno ero in Lega Pro…». Il futuro, in un modo o nell’altro, sembra suo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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