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Sassuolo, Locatelli: “Non so se sarà l’ultimo anno qui. Vorrei vincere l’Europeo”

Le parole del centrocampista

Intervistato dal format ufficiale del Sassuolo “Nero & Verde”Manuel Locatelli ha parlato di molti temi interessanti a cominciare del suo rapporto con De Zerbi: “Ha avuto un ruolo fondamentale per me, mi ha cambiato, mi ha fatto giocare, ma mi ha anche dato delle delusioni, abbiamo liticato, ma ha sempre creduto in me. Mi sempre dato l’idea di avere fiducia e mi ha voluto lui, per me è stato fondamentale. In questo modo sai che anche quando non giochi bene hai la fiducia del mister”.

La crescita?
“Il mister ha fatto tanto. Ma anche io mi sono guardato allo specchio quando giocavo e non giocavo. Poi Peluso e Magnanelli, li stimo, sono stati un esempio. Devo anche nominare Matri perché mi ha aiutato quando era qui, poi Consigli e Berardi. Si è creata questa grande coesione nel gruppo. Quando sono arrivato non ero facile da gestire, ero molto sulle mie, mi arrabbiavo per cose futili e loro mi hanno fatto da chioccia, hanno sempre visto in me qualità, perché me l’hanno detto, mi hanno difeso con il mister in alcune situazioni da campo e tutte queste cose hanno fatto sì che maturassi, quello che sono adesso. Poi il merito ce l’ha anche la mia famiglia, non posso non metterla, ci sono sempre stati quando vivevo momenti difficili. Per ottenere il massimo devi crearti il massimo attorno a te e io penso che questo sia perfetto per me”.

Come è stato il momento in cui hai saputo della convocazione in Nazionale?
“Ero sul divano con la mia ragazza e insieme ad altri amici. Non appena ho letto della convocazione non ho trattenuto le lacrime. È stata una liberazione, una cosa che sognavo fin da bambino. Avevo fatto un bel campionato ma ho imparato a non dare nulla per scontato, era una cosa che sognavo veramente tanto, mi dicevano che la meritavo ma aspettavo l’ufficialità e quindi sono scoppiato a piangere”.

La partita da titolare contro l’Olanda?
“Quando ho visto che sarei stato titolare, mi sono venuti i brividi. Arrivo al campo e il mister con una tranquillità che mi ha sciolto mi ha detto: ‘Manuel tranquillo, fatti dare la palla e gioca come sai'”. Lo ringrazierò per tutta la vita perché mi ha regalato il sogno più bello”.

In cosa è cambiato da quando gioca nel Sassuolo?
“Nella consapevolezza nei miei mezzi, sia come giocatore che come persona. Ho capito dove posso arrivare e a cosa posso ambire”.

Il suo futuro?
“L’esperienza al Milan è stata fantastica e quello che è ho trovato qui è una realtà bellissima. Non so se sarà il mio ultimo anno al Sassuolo, vedremo cosa succederà in futuro. Sogno di disputare un bell’Europeo e magari di vincerlo e poi di essere importante per questa squadra”.

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