Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo, ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24. “Il nuovo centro è molto bello, sarà un gioiellino quando sarà finito. Sarà un valore aggiunto, sarà casa nostra. In Italia abbiamo bisogno di strutture, sia per appartenenza che per lavorare meglio. Con il Milan è stata una battuta d’arresto, se uno guarda la partita è un incidente di percorso. È stata una tappa fondamentale per crescere, alle volte il risultato nasconde le imperfezioni. Ridimensionamento? Vero che abbiamo abituato bene, da fuori qualcuno ha cambiato le gerarchie, ma il Milan era quello in maglia bianca con potenzialità da campioni, noi eravamo neroverdi, con un’età molto inferiore”.
Come mai migliorati così in fretta.
“Le caratteristiche si sposano con la mia idea di gioco, speravo di essere così avanti, poi se mi chiedi se sono contento… non lo sono mai, inseguo sempre quello che non c’è, non mi soffermo su quello che c’è, che è molto. Quello che manca verrà col tempo, perché per lavorare con i giovani serve pazienza”.
Ora arriva il Napoli, tu c’eri nell’anno della promozione in A.
“Ho vinto un campionato in una piazza incredibile, per il mio livello di calciatore era molto. In quel momento c’erano delle aspettative altissime, dovevamo vincere per forza. In quel campionato c’erano Juventus e Genoa, non è stato facile. § stata una tappa importantissima per la mia tappa. L’obiettivo è portare via punti”.
La pazienza è mancata anche da calciatore?
“Può essere, la pazienza mancava ma c’era la stessa passione, io non mi posso rimproverare niente se non gli errori normali, naturali, che si commettono in tutte le professioni. Quello che ho fatto è ciò che mi sono meritato, non avevo tutte le qualità che servono per diventare un grandissimo calciatore. Non rinnego niente, ho giocato a Foggia, Catania, Napoli, Brescia, Avellino… il ricordo sta scomparendo, me lo tengo nel cassetto con orgoglio”.
A chi si ispira?
“Klopp incuriosisce molto, ne ho parlato con Boateng che lo ha avuto al Borussia e mi ha detto che come persona è fantastica. L’allenatore racchiude molte professioni in una, l’aspetto tecnico, tattico, mentale, psicologico, mediatico. Se prendiamo tutte queste categorie ho il mio preferito, tatticamente Guardiola è il più bravo, come persona ho conosciuto bene Bielsa e non ha rivali, comunicazione con la squadra… Mourinho, per convincere Eto’o a fare la fascia, vuol dire che ha delle capacità incredibili. È difficile determinare una persona che possa racchiudere queste qualità”.
Ronaldo ha segnato la prima volta contro il Sassuolo.
“La Juventus è al di là, deve confrontarsi con le prime di Europa. È stato l’apice della campagna acquisti mostruosa, Cancelo è passato sotto tono, è una bella ala a tutto campo, poi c’è Emre Can… Ronaldo farà la differenza con le big, ci sono lui e Messi, sono in due”.
Il Sassuolo ha la terz’ultima difesa.
“È chiaro che la fase difensiva si può fare in braccio al portiere, oppure marcare in avanti. Oppure avendo pazienza nel possesso palla, varia la modalità della fase difensiva. Non è trascurata, al fatto di aver preso tanti gol bisogna valutare come, se porti tanti giocatori al di là dell’altra metà campo poi con il contropiede”.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro