Tutto il meglio del tribolato campionato del Sassuolo è cominciato col Napoli. Allora come stavolta, la classifica mette di fronte i neroverdi alle cifre nude e crudo: 4 sconfitte di fila (che poi diventano 8 nelle ultime 9 giornate). Così è cominciata la prima avventura in Serie A, così è ripreso il girone di ritorno. Al San Paolo il primo punto degli emiliani e per Eusebio Di Francesco: ora a Sassuolo vogliono che la storia si ripeta, e se possibile che sia pure migliore. Lo vuole Alberto Malesani dopo essere partito perdendo con Verona e Inter.
LA RIVOLUZIONE – Molto è cambiato, anzi quasi tutto visto che il patron Giorgio Squinzi per cercare a tutti i costi di restare in A ha dato mandato di rivoluzionare l’organico con 12 acquisti. Malesani sa che non c’è tempo da perdere e che poco importa il peso del calendario. Per riuscire a fermare gli azzurri, Malesani chiede aiuto anche a chi il Napoli lo conosce davvero bene, come Paolo Cannavaro e Antonio Floro Flores.
GENTE DI NAPOLI – Previsione facile: domenica al Mapei Stadium si vedranno striscioni a reti unificate e si sentiranno cori con effetto stereo per Cannavaro. Ci sarà tempo e modo per rimuginare ancora sul perchè Benitez non l’abbia ritenuto all’altezza di questa squadra. Gli martella ancora nella testa quella frase: «Per Napoli voglio essere quello che è Totti per la Roma: la bandiera». Cannavaro sa di non poter andare per il sottile: «Dobbiamo iniziare a fare punti per muovere la classifica, perciò avanti», ha detto lasciandosi dietro le prime due sconfitte. Era stato fin troppo realista quando se n’è andato: «Era giusto che la mia avventura in azzurro finisse, perché non potevo fare lo spettatore dopo oltre 7 anni da protagonista».
CAPELLI A ZERO – Sarà una giornata speciale anche per Floro Flores: «La sento e parecchio – dice – perché sono napoletano, cresciuto nelle giovanili del Napoli. Pur di giocare questa partita mi taglierei i capelli, a zero». La caccia alla salvezza è aperta: «Non abbiamo molto tempo, ma dobbiamo avere pazienza e lavorare, seguire le direttive del mister. Serve la vittoria e basta». Infine, la lapidaria considerazione che «in difesa il Napoli soffre tanto, ma quando attacca è devastante». Speranze e paure di approfittare di un fattore e scongiurare l’altro.
Fonte: Corriere dello Sport
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