Brutto clima al Velodrome. Volgari provocazioni alla vigilia e un vero e proprio agguato ai tifosi napoletani diretti allo stadio nel tardo pomeriggio di ieri. La sensazione forte è di un’azione preparata a tavolino, di cui non c’era preavviso, dato che tra le due tifoserie non ci sono precedenti “caldi”. Ma una chiave di lettura arriva nel secondo tempo della ripresa quando nella curva degli ultras dell’Om appare uno striscione chiarificatore: «I nemici dei nostri fratelli sono nostri nemici: forza Samp».
Prima, la reazione di alcune centinaia di tifosi italiani, alla ricerca del contatto con gli avversari, aveva alzato il livello dello scontro. Fonti di polizia francese attribuiscono solo a questi ultimi ogni responsabilità. Il bilancio parla di 7 fermati e alcuni agenti contusi. Da Napoli sono arrivati circa 2000 mila tifosi, con ogni mezzo ma l’Om non aveva assicurato alcun inquadramento preventivo. Il servizio d’ordine per il match prevedeva 500 uomini delle forze dell’ordine e 535 steward all’interno dell’impianto in ristrutturazione.
TENSIONE – Ma cosa è accaduto? Lancio di sassi, di qualche potente petardo verso i pullman degli italiani da parte di alcune decine di ultras francesi; cariche di alleggerimento della polizia locale, con lancio di lacrimogeni. Poi davanti alla reazione degli aggrediti la tensione è salita ancora. Alla fine alcune centinaia di supporter azzurri sono state concentrate dentro nella Hall 7, la grande sala coperta a lato dell’impianto, prima di essere scortata nel proprio settore. Coinvolti marginalmente anche gli inviati dei vari media, trovatisi in mezzo al caos. Il corrispondente de Le Parisien da Marsiglia, Mathieu Gregoire, ha twittato sugli scontri iniziali, avvenuti nei pressi di Parc Chanot, lato Palazzetto dello Sport. C’è stato lì l’intervento della CRS (corpo della polizia nazionale francese con funzioni antisommossa e di protezione civile), e alcuni agenti sono rimasti feriti.
Anche dentro lo stadio, un autentico cantiere, con una tribuna totalmente in costruzione, ci sono stati cori di offesa contro gli italiani. Alcuni petardi potenti sono stati lanciati dal settore azzurro. Senza volerla buttare in politica, c’era comunque aria di… discriminazione territoriale anche qui. E se il presidente Platini, sempre formidabile a cavarsi d’impaccio davanti alle questioni più insidiose con la sua celebre spocchia italofrancese non sa bene di cosa si parla, basterebbe che qualcuno gli tappezzasse i dintorni di casa con centinaia di adesivi come hanno fatto ignoti cialtroni nella serata di lunedì intorno al Velodrome: «Napoli m…a» era il “simpatico” messaggio.
RISCHIO – C’è anche da dire che tutta la situazione dello storico impianto marsigliese, al centro di un poderoso ammodernamento in vista di Euro 2016, lasciava qualche dubbio sulla agibilità attuale per una manifestazione tanto importante. Vero che i lavori sono già in stato avanzato, ma è un fatto che i cantieri ancora aperti sono numerosi e si sono prestati anche a un terreno ideale per un’imboscata, come quella di ieri sera.
Fonte: Corriere dello Sport
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