Il nome più caldo per la panchina del Napoli sembra essere quello di Maurizio Sarri. L’ex tecnico dell’Empoli rilasciò qualche tempo fa un’intervista ai colleghi de La Repubblica: ““Il calcio è piano di luoghi comuni. Chi è bravo è bravo, sul campo e in panchina, sia in serie B sia in serie A. La mentalità è indispensabile. Voglio una squadra con la faccia tosta, che se la gioca con tutti. Non sono uno che controlla i giocatori, il tempo libero è loro. Ma sanno fin dal primo giorno che con me o si va a mille all’ora o si sta fuori. Da piccolo tifavo per il Napoli. A Figline ero l’unico, tutti gli altri tenevano al Milan, all’Inter, alla Juve, alla Fiorentina. Mi sembrava naturale tifare per la squadra della città dov’ero nato. Come è possibile che altri non tifino per la squadra della loro città? Sono nato a Napoli perchè mio padre faceva il gruista, quando le gru si azionavano da sopra, per la ditta che costruì l’Italsider a Bagnoli. Il mio lavoro mi piace, tutta ‘sta sofferenza non la vedo. Un allenatore un minimo di presunzione o di autostima deve averla dentro, se vuole raggiungere gli obiettivi, dare una mentalità e un gioco, migliorare i suoi giocatori, fare il salto di qualità”.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro