Amerigo Sarri, padre di Maurizio, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera parlando dell’ex allenatore del Napoli:
Che ciclista era?
“Forte in pianura, velocissimo, predisposto per le salite brevi. Smise da esordiente a 13 anni perché gli amici giocavano a calcio e andò anche lui. C’era la fila dei direttori sportivi che non volevano che smettesse. Arrivò dilettante”.
Andava bene nel calcio?
“Insomma (sorride). Come ciclista poteva fare strada, come calciatore… Aveva un po’ i piedi per conto loro. Era un difensore, uno spogliatore”.
Cosa?
“Uno che con le buone o le cattive non ti faceva passare”.
E come allenatore?
“L’allenatore l’aveva nella testa da piccolo. Metteva in corridoio le figurine dei calciatori e gli faceva fare i passaggi”.
Era tifoso?
“Da bambino era per il Napoli. Una volta si andò a vedere Fiorentina-Napoli con la 500 targata Firenze. Sull’autostrada i napoletani ci salutavano. All’arrivo mi accorsi che aveva messo dietro un telone “Forza Napoli!”. Si andò in curva con i napoletani, ma la Fiorentina vinse 2-0”.
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