Non c’è tempo da perdere e non c’è neanche altro a cui pensare: perché Juventus-Napoli è ormai ad un soffio e val la pena di cominciare a (ri)pensarci subito, raccogliendo le idee degli ultimi giorni, dando un’altra occhiata ai video di Madame in versione interna, lasciano ripassare la lezione a quel ch’è rimasto della squadra a Castelvolturno e poi lasciandosi un po’ andare con la testa.
IN CAMPO – E’ lunedì, vero, però nel calendario degli allenatori, di Mazzarri anche, giocandosi in anticipo al sabato, di fatto è martedì: e dunque, seduta atletica, con ripetute, con partitina a campo (e a uomini) ridotti, con Cannavaro che c’è e dunque può cominciare a seguire le indicazioni del tecnico sul modo in cui guidare la retroguardia nel caso in cui ci siano Vucinic e Giovinco, oppure Matri e Quagliarella, o chiunque altro. Ma è anche la prima seduta per entrare nel merito d’un ballottaggio – probabilmente l’unico – in scena sul centrosinistra difensivo, la zona di competenza piena di Salvatore Aronica e ora consegnata a Gamberini, che s’è ritrovato titolare con Lazio, Sampdoria e Udinese.
OCCHIO AI VOLI – Poi si lancerà un’occhiata a Capodichino, ai voli in arrivo da ogni parte del mondo: però, intanto, martedì sarà seduta doppia, come un qualsiasi mercoledì insomma, infilando nel tour de force di quattro ore (circa) massacranti prima il lavoro a freddo e poi quello tattico, utile per chiunque, pure per chi eventualmente s’accomoderà in panchina ma dovrà essere reattivo nel caso in cui vada in campo. E comunque, avendo Pandev e Zuniga, si comincerà a sviluppare la manovra almeno sul binario sinistro, aspettando poi che si completi pure l’altro.
BENTORNATI – Ma quando Mazzarri riacquisterà il sorriso e un pizzico di buon umore sarà mercoledì, meno tre al match, con il Napoli rimesso praticamente assieme: perché Maggio e De Sanctis saranno a Castelvolturno e con loro gli svizzeri e anche Hamsik e praticamente gli mancheranno ancora (volturnoe solo) i sudamericani, vale a dire Campagnaro, Fernandez, Cavani e Vargas. Per chi ha viaggiato, è seduta di scarico; ma sarà perlomeno utilizzabile la fase teorica, la didattica, consegnata ad una rapida analisi dinnanzi al megaschermo, per sottolineare i pregi della «Vecchia Signora» e i suoi difetti.
LA FORMAZIONE – Stavolta si intuirà, presumibilmente, giovedì sera, al termine di un allenamento che verrà blindato e nel quale si proveranno le soluzioni su palle inattive – offensive e difensive – la disposizione per attaccare lo spazio e per limitare i «blocchi» bianconeri, che puntano a spalancare ipotesi favorevoli per Barzagli o per Chiellino e per Marchisio. E poi, sarà pure l’occasione per rivedere (innanzitutto) il matador, tastarlo, ascoltarne le reazioni per gli spostamenti tra l’Uruguay, l’Argentina e la Bolivia.
I RITOCCHI – La rifinitura della vigilia, a differenza del solito, quando viene utilizzato per ripetere movimenti già mandati a memoria nel corso della settimana, diventerà centrale e sarà utilizzata abbondando, evitando di caricarsi di lavoro atletico e puntando sulla concentrazione, sulla fase meccanica, sulle giocate: schemi, contrapposizioni a tutto campo, idee alternative per tentare di stupire la «Vecchia Signora». Poi, la routine della conferenza stampa, qualche velo da allungare qua e là, la partenza per un albergo da cercare – tenendo presente anche la scaramanzia – in prossimità di un campetto nel quale spostarsi comunque all’alba del sabato. Perché Juventus-Napoli meriterà comunque un approfondimento a qualche ora dal fischio d’inizio: un modo per scrollarsi da dentro un pizzico di stress e per accumulare qualche dettaglio rimasto per strada, nelle due settimane senza poter avere gli spazi giusti per incidere. Ma non è mai troppo tardi e poi una ripassata, la mattina prima dell’esame, va sempre bene…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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