Arriva la «condizionale» anche nelle sanzioni della Figc: è la decisione più importante presa nel consiglio federale di ieri in relazione alla questione dei cori negli stadi che incitano alla discriminazione territoriale. Di fronte a slogan e insulti intonati in parti dello stadio la sanzione sarà sempre la chiusura del settore dell’impianto ma la pena sarà sospesa e scontata solo se i comportamenti saranno reiterati. In quel caso alla vecchia sanzione si unirà anche la nuova.
Il caso era scoppiato per i cori intonati dai tifosi del Milan nei confronti dei napoletani che avevano portato prima alla chiusura della curva rossonera e poi dell’intero Meazza, una decisione poi sospesa. Il consiglio federale della Figc ieri ha cambiato le regole. Da un lato è stata introdotta la valutazione della percezione del fenomeno discriminatorio, norma importante perché i cori che avevano provocato la squalifica dello stadio del Milan erano stati intonati allo Juventus Stadium senza che venissero percepiti da gran parte degli spettatori. Dall’altro c’è la «condizionale» con la pena sospesa e scontata, aggravata dalle nuove squalifiche, solo se i supporter della stessa squadra replicheranno gesti simili nello stesso anno solare. Invece la possibilità di chiusura dell’intero impianto rimane in caso di episodio grave.
«Su razzismo e discriminazione territoriale non c’è stato nessun abbassamento di guarda – dice il presidente della Figc, Giancarlo Abete – Il ricatto dei tifosi? Se continueranno atteggiamenti discriminatori, gli organi di giustizia sportiva potranno continuare a sanzionare quel tipo di settore chiudendolo per due o dieci settimane, non c’è un limite. Se ne possono stare tutto l’anno a casa se hanno intenzione di fare del settore un settore che comunica disvalori». «Mi sembra la soluzione migliore perché praticamente mette tutti di fronte alle responsabilità – sottolinea il presidente del Coni, Giovanni Malagò – Soprattutto così non si penalizza un intero stadio».
Fonte: Il Mattino
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