BRESCIA. «Questa è una festa che il gruppo ha tutto il diritto di godersi: perché è una vittoria meritata. Come lo sono i complimenti che sono arrivati da tutti i vertici societari». Giuseppe Santoro è il trait d’union tra la prima squadra ed il settore giovanile. È chi ha fondato, da quando è iniziata l’era De Laurentiis, la cantera partenopea. «Questa della Berretti è una vittoria anche della filosofia che sta alla base dell’esistenza stessa di questa squadra: un laboratorio per preparare i ragazzi alla Primavera. Il nostro territorio è un bacino generoso ed abbiamo bisogno di selezionare e valorizzare. È uno scudetto che arriva dopo la vittoria della Berretti in Serie C nel 2005 e della Coppa Giovanissimi quando protagonista fu Camillo Ciano. Questi ragazzi – continua il team manager partenopeo – hanno tolto di mezzo Atalanta, Milan e Brescia: è l’indice di quanto è stato fatto a monte. Ma, soprattutto di quello che vogliamo fare: siamo il Napoli e ci dobbiamo misurare in sfide sempre più prestigiose, dobbiamo essere pronti a portare sempre più ragazzi nelle nazionali di categoria. Giocare l’ultimo atto – chiosa – senza Colella e De Vena, lasciarli andare in Under 20, regala un pizzico di soddisfazione in più». Quella stessa soddisfazione la vivono il tecnico Mollo il responsabile del settore giovanile azzurro, Gigi Caffarelli. «La dedica è tutta per il presidente De Laurentiis. Il mio personalissimo ringraziamento – spiega – va a Riccardo Bigon, che ci ha permesso di lavorare con serenità, indispensabile per raggiungere risultati come questo e come quelli che speriamo arrivino da Allievi e Giovanissimi. È stata premiata la scelta di far giocare Primavera, Berretti ed Allievi con lo stesso modulo della prima squadra»
Fonte: Il Roma
La Redazione
S.D.
