Come scrive Il Mattino oggi in edicola, si attende in giornata la pubblicazione della delibera di giunta con la quale l’amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Aurelio Russo chiederà la risoluzione della concessione del complesso sportivo di Via Marconi alla Polisportiva Sant’Antimo del gruppo «Cesaro Sport»: concessione partita nel 2002, e che prevede l’affidamento della gestione per una durata complessiva di 33 anni. Una risoluzione che avrebbe del clamoroso, considerato il radicamento che la famiglia Cesaro ha a Sant’Antimo. Russo, con il Pd e un gruppo di civiche, ha strappato a Forza Italia – il partito di cui Luigi Cesaro è parlamentare – il Comune nelle elezioni della primavera scorsa. Ma le ragioni della rescissione anticipata non avrebbero a che fare con la politica. «Abbiamo chiesto parere a un legale, e a fronte degli inadempimenti della società sportiva siamo costretti a prendere una decisione difficile, ma indispensabile» fa sapere il sindaco. In pratica la società sarebbe molto indietro con i pagamenti: a pesare, per una cifra che, a quanto è trapelato, sfiora i 5 milioni, sarebbe il mancato pagamento dei canoni al Comune e di diverse rate del mutuo contratto con il Credito Sportivo per realizzare la ristrutturazione. Che si è «estesa» ad opere non previste e cioè un albergo, un ristorante e un centro benessere.
«La gestione dell’impianto è diventata di natura esclusivamente privata, mentre nel contratto che regola la concessione è prevista l’erogazione di tariffe agevolate per i cittadini e l’utilizzo della struttura da parte dell’ente per tre volte al mese. Vogliamo ripristinare condizioni adeguate per il benessere della comunità, salvaguardando tutti i livelli occupazionali», sottolinea Russo. Dal canto suo la Polisportiva, che avrà trenta giorni dalla notifica dell’atto per far valere le sue ragioni, replica alle affermazioni del sindaco – comparse su Facebook – attraverso un comunicato: «Ricordiamo di aver realizzato a nostre spese, in una struttura fatiscente, senza nessun costo per le casse comunali, un impianto di eccellenza, utilizzato dai cittadini e da atleti di diverse discipline, in grado di ospitare squadre di calcio come Juventus o Milan e Napoli». Rispetto alle inadempienze, la società fa sapere che «le cifre a cui il sindaco fa riferimento sono quintuplicate rispetto al reale e che è stato manifestato interesse al loro pagamento. Inoltre il mutuo contratto con il credito sportivo è in fase di ristrutturazione». La posizione di attesa della società sarebbe determinata dai «contenziosi aperti dal 2002 con il Comune, in seguito alla requisizione di un’area di 5000 mq, per depositarvi rifiuti, e che non è stata ancora restituita». Si paventerebbe un danno per l’intera comunità, revocando la concessione, secondo quanto afferma la Polisportiva, «sia per il debito, che attualmente grava solo sulla società, che per l’indennizzo che la stessa chiederebbe all’ente per le opere eseguite».
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