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San Paolo, il Napoli accusa il Comune: lavori flop

Allarme della società: Palazzo San Giacomo in ritardo, senza restyling niente licenza Uefa

Sembrava che si fossero messi d’accordo su tutto: sui soldi, sui tempi e su chi dovesse realizzare le opere. Già, sembrava. E invece, non è così. La collera del Napoli Calcio, puntuale, si abbatte sul Comune. E l’oggetto del contendere è, ancora una volta, lo stadio San Paolo. «Non abbiamo idea di quando cominceranno i lavori che la Uefa ci obbliga a realizzare. Siamo in ritardo su tutto, se cominciassimo gli interventi oggi finiremmo più o meno verso il 30 giugno». Alessandro Formisano è il capo dell’organizzazione del club azzurro e braccio operativo di Aurelio De Laurentiis. L’occasione per lanciare l’allarme sui ritardi dei lavori al San Paolo, è un evento marketing presentato ieri all’ora di pranzo a Castelvolturno. «Sullo stadio siamo tutti molto in ansia. I tempi stringono e non abbiamo avuto neppure la notizia di quando potremo iniziare i lavori: ci siamo incontrati tante volte, abbiamo presentato all’amministrazione comunale il volume delle prescrizioni che la Uefa ci obbliga a realizzare per avere la licenza necessaria per ospitare le gare delle coppe europee. Ma non è successo ancora nulla di concreto e attendiamo il via libera da troppo tempo».
Un passo indietro. Lo scorso dicembre, dopo un sopralluogo degli ispettori della Uefa emergono – ma non c’era certo bisogno di loro – una serie di lavori da fare in tutta fretta per rendere il San Paolo agibile per le gare di Europa League e di Champions. I dirigenti del Napoli, i tecnici del Comune e dell’assessorato allo sport si riuniscono e definiscono, alla luce del dossier in 25 punti, un cronoprogramma, condiviso dalla società azzurra e dal Comune di Napoli. È il 21 gennaio: l’accordo prevede la ricostruzione dei tutti servizi igienici, il ripristino delle condizioni di sicurezza dell’impianto, la verifica e la sostituzione dei “cupolini” della copertura dello stadio che lasciano cadere acqua piovana, il ripristino degli intonaci pericolanti che provocano caduta di calcinacci, la sostituzione completa delle caditoie, la sicurezza della tribuna stampa, soprattutto in caso di pioggia, il regolare assetto delle vie di fuga per consentire il corretto deflusso degli spettatori, e la risistemazione di tutti i seggiolini nei vari settori dello stadi. Totale dei costi: circa un milione di euro.
Si può partire? «Macché – racconta ancora FormisanoPrima ci voleva una delibera della giunta che arriva il 15 febbraio. Che, però, non è ancora sufficiente per far iniziare i lavori. Perché prima occorre una determina che, fino ad adesso non è ancora arrivata. Ed è per questo che siamo fermi», conclude ancora Formisano.
Ritardi che non sono di poco conto: perché il Napoli, ipoteticamente, potrebbe tornare in campo già ad agosto nel caso in cui prendesse parte al preliminare di Champions. In questo stato, gli azzurri sarebbero costretti all’esilio. Perché deroghe la Uefa non ne concederà più. E questo il Napoli lo sa bene.
«Abbiamo presentato un cronoprogramma che prevedeva che i lavori cominciassero un mese fa. Questo mese di ritardo si poteva evitare e ci mette in grosse difficoltà per il futuro», aggiunge ancora Formisano alla presenza del vice presidente del club Edoardo De Laurentiis. Un nuovo braccio di ferro all’orizzonte. Ma al Napoli, in queste ore, non va giù anche un’altra cosa. E Formisano solleva le sue perplessità. «A metà dicembre la società e il sindaco hanno sottoscritto la transazione per i debiti pregressi – dice ancora – Un accordo formalizzato con le firme di tutti. Poi, improvvisamente, il Comune rimette tutto in discussione: ci chiede nuovi documenti, molti dei quali già consegnati. Altri, poi, davvero molto riservati sotto il profilo commerciale. Noi – aggiunge – ci siamo detti anche disponibili a sottoporli alla loro visione ma abbiamo inviato loro una richiesta da sottoscrivere, di riservatezza sui contenuti. La risposta? Anche qui stiamo ancora aspettando. E nuovi appuntamenti non sono all’orizzonte».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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