S come Siena. S come Sannino. Quando pensa ai bianconeri toscani, il tecnico di Ottaviano non può non aprire il suo album dei ricordi. «Un club che porterò sempre nel cuore. Quante soddisfazioni, infinite emozioni, un ambiente, quello del Siena con tante persone vere. E se ho combinato qualcosa di buono nel calcio, molto lo devo a questa società».
Sannino, tocca al Siena far capire a che punto è la crisi degli azzurri.
«In pochi giorni si è passati dal ruolo di antiJuve a quello di quasi candidata alla retrocessione. Dico che è una cosa assurda: questa squadra è eccezionale e tutto mi pare tranne che una formazione in difficoltà».
Ha perso le ultime quattro gare, qualcosa pur dovrà significare?
«Significa che è un momento storto. Non parlo mai di sfortuna, ma ho visto anche la gara di Coppa Italia con il Bologna: sarà uscito di scena, ma ai punti meritavano gli azzurri il passaggio del turno».
Nell’ambiente serpeggia un po’ di amarezza.
«A Napoli si vive di entusiasmo, come in tutte le grandi passioni: ricordo la gara di ritorno di Coppa col Siena e il San Paolo che ci accolse con il tutto esaurito. Ecco, anche lo scorso anno a gennaio mi pare il Napoli attraversò un momento difficile: perse con noi 2-1, commise qualche passo falso in campionato e fu sommerso di critiche. La stagione, alla fine, è stata un trionfo».
Mazzarri deve fare i conti con l’assenza di Cannavaro.
«Ecco la vera preoccupazione è questa, di natura tattica: non è mai facile rimediare a una batosta di questo genere».
Legata a una vicenda molto controversa?
«Paolo è un professionista esemplare e questo niente e nessuno me lo toglieranno dalla testa. Poi aggiungo: ma si può mai dare una penalizzazione per una vicenda vecchia di due, tre anni durante la stagione? Su questo punto impossibile non dare ragione alle lamentele e alle proteste di De Laurentiis».
Si parla di Neto del Siena come possibile sostituto?
«Lo sento anche io. Non lo conosco, è arrivato questa estate. L’ho visto in azione, è bravo. Bigon e Mazzarri sapranno fare la scelta giusta».
A proposito di scelte, che scelte farebbe oggi?
«Per il Napoli è una gara complicata. Il cambio di tecnico non è mai un vantaggio per la prima squadra che affronta la squadra che ha sostituito l’allenatore: i giocatori ricominciano da zero, c’è voglia di dimostrare di essere più bravi di quello che dice la classifica».
Il Siena ultimo può impensierire il Napoli?
«Piano. Il Siena non è ultimo: occhio alla classifica. Provate a guardare dove sarebbe stata la squadra senza la penalizzazione. Cosmi avrebbe conquistato più o meno gli stessi punti del Bologna. Insomma, non è una squadra messa così male. Però se Mezzaroma ha deciso di dare questa scossa, chiamando Iachini, avrà le sue buone ragione».
La squadra azzurra con le provinciali ha sempre avuto guai?
«Ma a parte con il Bologna, il Napoli mi sembra aver ingranato il piede giusto anche con le medio-piccole in questa stagione: si sta un po’ esagerando con le critiche. Il Napoli aveva due punti dal primo posto appena 12 giorni fa, era per tutti l’antiJuve. È un momento così, passerà vedrete. Lo hanno avuti tutti, dall’Inter al Milan, dalla Fiorentina alla Roma».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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