Il tecnico di origini campane Giuseppe Sannino, ex Siena e Palermo, ha rilasciato un’intervista riportata sulle pagine dell’edizione odierna de Il Mattino. Ecco le sue parole:
Napoli è la sua città, a Palermo ha lasciato un pezzetto di cuore. «Facile dire che è anche la mia partita. La vedrò e sono certo di non annoiarmi. Si affrontano due squadre che amano fare gioco».
Situazione ambientale? «C’è sempre grande attesa quando arrivano gli azzurri. Non è una questione di rivalità ma soprattutto di prestigio».
Il Napoli non si ferma più, i siciliani sono crollati a Milano. «Non meritavano uno scarto così pesante. Se avessero fatto gol prima, non so come se la sarebbe cavata Mancini».
Il Palermo è anche un po’ suo, no? «Conosco parecchi ragazzi e le loro caratteristiche. Hanno entusiasmo e vorranno riscattarsi, non sarà facile per il Napoli».
Giocano meglio al Barbera che in trasferta. «In casa sono decisamente più temibili ma fuori non sono squadra che fa le barricate. Il loro calcio è più che piacevole».
Come si batte la squadra di Iachini? «Bisogna palleggiare bene a centrocampo e comandare il gioco, oltre che saper gestire il ritmo della partita nelle sue varie fasi. La forza del Palermo è il pressing alto e asfissiante che porta noi centrocampisti, vengono a pressare fino ai limiti dell’area. Se prendono palla, possono far male in qualsiasi momento. Se vengono scavalcati, allora rischiano grosso».
E poi ci sono i due argentini, Dybala e Vazquez. «Forti, fortissimi. Li state scoprendo quest’anno ma io già li conoscevo da un pezzo. Dybala è un autentico talento,merita una big. Si è saputo adattare al calcio italiano e questo lo ha fatto migliorare tantissimo».
Zamparini però lo ha scaricato. «Non entro nel merito della questione. I nostri dirigenti, però, piuttosto che litigare comincino a chiedersi perché tutti vogliono andare a giocare in Inghilterra e perché il nostro calcio sia caduto così in basso».
Deciderà lui o Higuain? «Bella domanda. Gonzalo è un altro fenomeno. Ma è tutto il Napoli che lì davanti mette paura a chiunque».
Secondo posto ancora possibile? «Certo, quattro punti di differenza sono una partita e mezzo. Se il Napoli vince a Palermo fa un passo in avanti quasi decisivo. Il campionato ringrazi gli azzurri: hanno restituito interesse alla lotta per il secondo posto, altrimenti sarebbe finito già tutto in archivio».
Sannino, lei ha cambiato quattro squadre in un anno. E ora? «Sono a spasso, tra poco anche fuori casa perché in famiglia non mi sopportano più. Il campo mi manca e mi rende a volte poco simpatico».
La panchina del Napoli cosa rappresenta per un napoletano? «Un sogno. Uno di quei sogni che ti accompagnano per tuttala vita e che non si realizzano mai. A me basterebbe sedermi sopra anche un solo giorno».
Benitez forse la molla per tornare in Inghilterra. «Storie. Vedrete che alla fine resta. Giusto così, solo Rafa adesso può farci vincere qualcosa».
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