Giuseppe Sannino, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, non si sottrae alle domande più “insidiose”, come quella sul “napoletano che non tifava Napoli…”. Alla vigilia della sfida del suo Palermo contro gli azzurri, non sembra particolarmente emozionato… “Beh, affrontare una grande squadra, al di là che si chiami Napoli, fa sempre un certo effetto. E io so bene che domenica ci aspetta un impegno gravoso. Ma non al di sopra delle nostre possibilità”.
Quando cominciano i suoi ricordi del San Paolo?
“Vi sembrerà strano,ma io allo stadio napoletano sono stato per la prima volta l’anno scorso, da avversario con il Siena”.
Sta scherzando?
“Niente affatto, i miei genitori non erano appassionati di calcio e io ho lasciato Ottaviano all’età di 10 anni”.
Un napoletano che non tifava per il Napoli: possibile?
“In verità non ho mai avuto una squadra di riferimento. Mi piacevano quelle che facevano spettacolo per cui mi sono appassionato all’Inter di Herrera, alla Juve di Trapattoni, al Milan di Sacchi e naturalmente al Napoli di Maradona, che era anche quello dei Bagni, dei Careca, dei Garella che però seguivo solo dalla tv. Naturalmente ho gioito per gli scudetti partenopei anche perché tutti i miei parenti tifavano Napoli”.
Per la prima volta affronta il Napoli quasi ad armi pari anche perché il Palermo gioca pure in casa.
“Ma noi non lottiamo per lo scudetto, i nostri avversari sì. Siamo consapevoli del compito che ci aspetta e che per sopperire al gap tecnico bisognerà ricorrere alla testa, al cuore e alle gambe”.
Chi toglierebbe dalla formazione di Mazzarri?
“Proprio nessuno, perché c’è più gusto a battere una squadra al massimo delle sue potenzialità “.
E quanto pagherebbe per vincere contro il Napoli, all’esordio davanti ai suoi tifosi?
“Vincere è sempre piacevole, in questo caso di più perché è la prima giornata di campionato e partire col piede giusto conta molto”.
Dunque mette il Napoli in prima fila con la Juve, è così?
“Ha le carte in regola per vincere lo scudetto. Il fatto che abbia perduto la Supercoppa significa poco”.
A proposito della Supercoppa, che cosa gli è sembrato della scelta partenopea di disertare la premiazione a Pechino?
“É normale provare un po’ di rammarico in casi come questo. Dopo una gara importante, giocata all’estero sarebbe stato bello vedere le squadre sul palco stringersi la mano”.
Quello che vedremo domenica è già il Palermo di Sannino?
“Siamo sulla buona strada. Ho trovato un gruppo pieno di buona volontà che ha voglia di sacrificarsi e in questi giorni di caldo torrido nessuno si è tirato indietro”.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
M.V.
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