Un napoletano emigrato nel profondo nord per costruirsi l’ideale trampolino come allenatore. Lui che quando Rafa Benitez sollevava la Champions League, era costretto a navigare nei mari perigliosi delle serie D. Eppure la mano di Beppe Sannino in questo Chievo si vede già: applicato secondo un 4-4-2 ormai più unico che raro, alla truppa è da poche ore aggregato anche quel Marcelo Estigarribia che fece molto male al San Paolo in una elettrizzante sfida con la Juve di due anni fa. Basterà ad abbindolare il Napoli? Intanto misceliamo il tutto con un una sfilza di precedenti favorevoli al Chievo – quattro vittorie in cinque sfide al Bentegodi – ed ecco che gli ingredienti non mancano per pensare alle possibili inquietudini dei partenopei questa sera. Gialloblù in fase di lavorazione, aver imbottito la squadra di esterni per venire incontro ad esigenze tattiche non chiude la porta ad ultimi interventi. Dover trovare la quadratura in un avvio di campionato da massima allerta amplifica gli sforzi di Sannino.
«NAPOLI DA SCUDETTO» – All’allenatore del Chievo piace sempre figurarsi la montagna con tutte le ripidità del caso. «Vogliamo sovvertire una previsione che sembra scontata – spiega – e pensare a come soffrire. Di certo con umiltà e concretezza, nella griglia di partenza siamo ancora sotto e serve che si conquisti l’ossigeno per poter respirare ogni settimana». Il Napoli grandi firme può senz’altro assumere le sembianze di una corazzata, forse il momento meno indicato per trovarli sul proprio cammino. «Di loro temo l’entusiasmo, con l’arrivo di Benitez c’è una ventata di novità nell’assetto tattico. E’ tornato a giocare coi quattro in linea, a centrocampo ha gente propositiva nel ripartire, una squadra con tutte le caratteristiche per vincere lo scudetto».
