Tutto già visto, in un terribile remake per il nuovo condottiero del Chievo. Beppe Sannino che riceve il Napoli e le prende di santa ragione. Era accaduto un anno fa, alla prima di campionato con il Palermo: 0-3, di lì a poche giornate sarebbe arrivato l’esonero. Altra storia, il progetto Chievo registra solo un (prevedibile) incidente di percorso. Travolti all’onda azzurra, anche se si rimane in partita per lunghi tratti. «Io ci ho sempre creduto – ammette l’allenatore gialloblu – ora bisogna analizzare se è un problema di condizione mentale su cui lavorare. La squadra ha lasciato qualcosa sul campo, sotto questo aspetto il demerito è soprattutto mio per non aver saputo inculcare la giusta mentalità. Ma al gap tecnico abbiamo ovviato riuscendo a battagliare».
Sannino questa volta è tradito nelle proprie linee guida: dalle corsie che in particolare tagliano fuori Sestu, uno che doveva garantire ben altro. Ma sotto accusa finisce l’approccio al secondo tempo, con i veronesi decisamente sottotono. «Non siamo entrati con lo stesso piglio iniziale, in balìa del Napoli ma ci può stare, perché siamo alla seconda partita. Si può fare molto meglio. Dispiace, quattro gol sono tanti, almeno tre glieli abbiamo quasi fatti fare noi. Ma la salvezza passa anche da queste partite, a me piace andare al sodo. E’ venuta a mancare l’aggressività che ci ha contraddistinto nel primo tempo, martedì parlerò con i ragazzi: il gruppo è forte, sa quello che vuole. Bisogna accettare il risultato ed essere consapevoli degli errori». Adesso con Estigarribia e Bernardini, che completano l’assetto del Chievo in chiusura di mercato, si può mettere a bilancio un mercato discreto. «Sono molto soddisfatto del gruppo che ho, una rosa numericamente ben assortita», chiude Sannino.
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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