Imprese significative e occasioni perdute. Eccolo il Napoli degli ultimi due mesi, imbattuto dal pomeriggio di Marassi (era il 29 gennaio) e che nelle nove gare successive ha conquistato 19 punti. Lazio, Napoli e Udinese (ma l’aritmetica concede spazi e sogni anche a Roma e Catania) lanciano una volata lunga quasi due mesi per accaparrarsi l’ultimo posto in Champions League, quello spareggio estivo che spesso condiziona la preparazione ma che è l’unico accesso a disposizione per intascare i soldi del torneo più ricco del mondo.
Certo, tra i sogni e l’Europa più ricca, per gli azzurri ci sono di mezzo cinque trasferte (con la Juventus, la Lazio, la Roma, il Lecce e il Bologna e altre quattro partite da giocare al San Paolo (Atalanta, Novara, Palermo e Siena). Cinque le gare fuori casa anche per le dirette contendenti, Lazio e Udinese. «Per me il Napoli ha qualcosa in più rispetto alle altre contendenti al terzo posto – spiega Sandro Mazzola – nonostante un calendario non facile, a cominciare dalla sfida di domenica contro la Juventus: però io amo il calcio all’antica, dove le individualità sono più importanti della tattica. E Cavani, Lavezzi e anche Pandev hanno dei numeri che i giocatori delle altre rivali non hanno».
Il grande numero 9 dell’Inter di Herrera è uno che di fuoriclasse se ne intende: «Alla fine quelli del Napoli faranno la differenza, vedrete – dice Mazzola – Ci fosse ancora l’Inter in corsa avrei visto i nerazzurri favoriti. Ma impossibile sperare in una rimonta negli ultimi due mesi».
Nella domenica in cui gli azzurri non riescono ad approfittare in pieno del turno casalingo, Mazzola racconta il suo stupore: «Dopo il 2-0 ero certo che il Catania non avrebbe mai rimontato – ammette – certo è un’occasione persa ma con nove giornate dalla fine, tre punti sono praticamente nulla». Per le due antagoniste per il terzo posto, Mazzola ha parole di elogio: «La Lazio è più squadra rispetto agli azzurri, ma a parte Klose non ha quelle individualità che possono fare la differenza. L’Udinese ha perso lo smalto del girone d’andata: è stanca ed è un peccato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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