Con una giornata di anticipo rispetto alla scadenza fissata, il Napoli ha presentato le note di replica al procedimento monitorio notificato dall’Uefa, che ha intimato al club azzurro di eseguire alcuni lavori urgenti ed indifferibili al San Paolo per eliminare ogni tipo di pericolo derivante dall’eventuale distacco degli intonaci che ricoprono gli anelli inferiori e superiori dello stadio. Se l’articolata risposta del Napoli non dovesse convincere gli organi giudicanti dell’Uefa, la squadra rischierebbe di giocare a porte chiuse, in campo neutro, o in subordine con qualche settore dello stadio chiuso al pubblico, la gara di Europa League in programma il prossimo 8 novembre contro gli ucraini del Dnipro.
L’Uefa domani dovrebbe pronunciarsi in merito. Appena ricevuto l’avviso da Nyon, la società, di concerto con il Comune di Napoli (al quale materialmente competono i lavori essendo gli stessi di straordinaria manutenzione), si è immediatamente attivata attraverso il responsabile organizzativo Alessandro Formisano. Immediati e continui, negli ultimi giorni, i contatti con gli uffici tecnici di Palazzo San Giacomo per organizzare la comune strategia difensiva dimostrando all’Uefa che allo stato gli spettatori del San Paolo non corrono alcun pericolo. Anche il Comune di Napoli, attraverso l’assessore allo Sport Pina Tommasielli, si è dimostrato fiducioso sul buon esito della vicenda. Il Napoli ha affidato la pratica all’avvocato Mattia Grassani. Il legale di fiducia della società azzurra ha prodotto una corposa e probante documentazione cartacea, esibendo relazioni tecniche giurate, certificati dello stato di avanzamento dei lavori al San Paolo, e materiale fotografico.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
