Walter Mazzarri si è arrabbiato e molto dopo la pesante sconfitta interna del Napoli in Europa League: il tecnico ne ha dette di tutti i colori, sia alla squadra che successivamente in sala stampa. Deluso e amareggiato dopo la batosta interna in Europa League. L’allenatore partenopeo ha commentato la serataccia partendo dal compleanno di Cavani «Si parlava soprattutto di quello solo di quello, non della partita e del valore dei nostri avversari. Alla vigilia ho provato a sottolinearlo, ma ho notato un’atmosfera troppo leggera», e infatti il toscano si è soffermato anche sulla scarsa presenza di pubblico: «Lo stadio era semivuoto, c’era silenzio: mi sembrava un’amichevole con un’atmosfera soporifera». Ovviamente Mazzarri non ha dato alcuna responsabilità ai tifosi, ma ha spiegato come uno stadio con pubblico scarno e di conseguenza poco caloroso non abbia aiutato i giocatori, scesi in campo con una bella testa “fresca”, magari pensando che il Viktoria si sarebbe battuta ugualmente, magari anche con tanti gol per chiudere subito la pratica. Tra l’altro le curve hanno fatto cinque minuti di silenzio volontario per commemorare i tifosi dello Shaktar morti nell’incidente aereo di mercoledì. Al di là di questi aspetti di contorno che non hanno influito sull’esito della partita, è invece eloquente che ci sia un difetto grosso di concentrazione è evidente, ma soprattutto a Mazzarri non va giù un aspetto, e questa volta l’accusa è precisa, in quanto è un problema sul quale l’allenatore si sofferma ormai da molto tempo: infatti le parole più forti l’allenatore partenopeo le ha avute per le condizioni del terreno di gioco del San Paolo: «Ora basta, è un campo di patate. Non ci riesce l’ultimo passaggio, io l’ho detto anche quando abbiamo vinto e quindi ora lo ribadisco. Si deve fare qualcosa per questo campo». Dopo il disastro di settembre, dove il terreno di gioco era praticamente distrutto (come nella partita con la Fiorentina) sono stati fatti interventi d’emergenza, quali una rizollatura totale, che però sta di nuovo perdendo colpi. Servirebbero lavori integrali e approfonditi, ma non c’è tempo di farli: un mese fa, approfittando delle due gare fuori casa degli azzurri, De Laurentiis promise lavori che sono poi stati fatti, ma che evidentemente non sono serviti. Dal terreno del San Paolo si levano zolle pericolose, e il campo è molto morbido, “pesante” come si dice in gergo, quindi con difficoltà a far girare il pallone. Un problema serio che Mazzarri sta esponendo, e che induce la società a intervenire: in vista della prossima estate si studia un rinnovamento totale del campo, rifacendo da zero il manto e utilizzando una miscela di sintetico-naturale per preservare il terreno di gioco da questi problemi.
Fonte: ll Roma
La Redazione
M.V.
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