Anticiperà il Napoli. Oltre un milione di euro. Che poi verrà stornato al momento di calcolare le spese di fitto del San Paolo. Un milione di euro, quanto basta per effettuare quei pochi lavori prescritti dall’Uefa ed ottenere così la licenza per disputare la prossima Champions League. Al momento, l’agibilità dello stadio di Fuorigrotta per le gare internazionali è sub-judice. C’è tempo fino al 30 giugno per mettersi in regola. Ecco perché altre manifestazioni previste dopo la chiusura del campionato, come l’addio al calcio di Fabio Cannavaro, saranno condizionate dall’ok del Napoli. Tra l’altro è in programma anche il rifacimento ex novo del manto erboso e questo intervento sarà a totale carico del club.
Ma i lavori imposti dall’Uefa sono già partiti da una settimana. Più che un maquillage si tratta di interventi di stretta necessità. Nel corso di precedenti ispezioni, infatti, i commissari dell’organo calcistico europeo hanno riscontrato più di una crepa nel fatiscente impianto napoletano: servizi igienici carenti un po’ ovunque, specie per il pubblico di sesso femminile; copertura della tribuna Posillipo danneggiata in più punti ed in particolare al di sopra del settore stampa per cui durante le giornate di pioggia diventa impossibile lavorare, nonché rischioso per la presenza delle prese elettriche; sediolini che ormai non sono più a norma e che in più di un settore mancano del tutto; diversi varchi d’accesso da risistemare; intonaci che in molte zone dell’impianto risultano staccati; la rete elettrica che in diversi punti risulta scoperta nonché pericolosa; tombini che non riescono a ricevere le acque piovane.
E’ stato l’allarme lanciato nel mese scorso dal braccio destro di De Laurentiis, Alessandro Formisano, a spingere la Giunta Comunale ad accelerare l’iter burocratico e ad a recepire la scappatoia suggerita del club stesso; sarà il Napoli ad anticipare la somma occorrente (come avvenne per l’installazione dei tornelli anni fa) e poi quando arriverà il momento di calcolare il fitto dovuto per l’uso dell’impianto, il costo dei lavori verrà stornato.
Entro il 30 giugno, il San Paolo dovrà essere a posto. Intanto De Laurentiis ha commissionato ad un architetto di fama internazionale il progetto del nuovo stadio che prevede la ristrutturazione totale dell’attuale San Paolo a condizione che il Comune rilasci una concessione pluriennale all’uso dell’impianto stesso. Altrimenti non avrebbe senso investire una cifra così alta (oltre 40 milioni di euro). Né avrebbe ragione d’essere affidare a chi non produce lo spettacolo calcistico la ristrutturazione stessa dell’impianto.
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