Il calcio Napoli va in pressing sulla concessione dello stadio San Paolo e parte all’attacco; da Palazzo San Giacomo replicano all’istante e con altrettanta fermezza. «Siamo pronti a parlarne anche stasera, se loro vogliono. Noi restiamo qui a lavorare», ha detto il primo cittadino, Luigi de Magistris. Concessa l’agibilità all’impianto di Fuorigrotta dopo attenta verifica sulla staticità (verifica che non veniva effettuata da anni per cui era stato necessario procedere con carotature in più punti per esaminare la tenuta del ferro nel cemento armato), ora si passerà alla definizione della transazione, Ecco De Magistris: «Pronti a discutere» La società: «Risposte certe o ne costruiamo uno nuovo a Caserta»
dopodiché si discuterà su come regolarsi per il futuro del San Paolo. Ha aggiunto il Sindaco: «Con il calcio Napoli non c’è alcun conflitto ma esiste un cronoprogramma: abbiamo sancito l’agibilità, anche a garanzia degli spettatori che vanno al San Paolo, ora vediamo la situazione della transazione, i cui il Comune è creditore. Dopodiché si dovrà discutere della convenzione. Infine valuteremo l’ipotesi di rifare l’impianto. Da parte nostra c’è tutta l’intenzione di adoperarci in tal senso. Ma sempre in ambito giuridico». Lo stadio dovrà essere ristrutturato, adeguato, ammodernato. Sono tutti d’accordo. Ma chi lo farà? Come si farà? Chi lo gestirà? Il calcio Napoli spinge per ottenere una lunga concessione e rifarlo con fondi propri. Da Palazzo San Giacomo invitere a procedere per gradi.
LA TRANSAZIONE – E’ il nodo cruciale per trovare una prima intesa. Il Napoli ha anticipato diverse somme che poi dovranno essere stornate dal fitto dovuto dal club come da convenzione e non ancora saldato. Al Comune stanno esaminando le varie note spese. E pare che ci siano problemi nei riscontri. A Palazzo San Giacomo si ritengono creditori, dall’altra parte, no. E già qui non sarà facile dipanare la matassa.
LA CONVENZIONE – Sta per scadere e dovrà essere rinnovata. Fu sottoscritta dalla precedente amministrazione. «Riferendoci alla convenzione – ha sottolineato De Magistris – Guarderemo anche a come si sono comportati per altri stadi. Poi, una cornice giuridica la si trova. Ci potrà essere una concessione per novantanove anni che sostanzialmente significa una vendita ma l’importante è farlo secondo le leggi. Il problema sono i soldi perchè per quanto riguarda lo stadio è come comprare dei calciatori. Bisogna fare un atto di evidenza pubblica perchè potrebbero esserci anche altri imprenditori interessati».
IL CONTRASTO – Il calcio Napoli, invece, è su posizioni più rigide. «La concessione va data a chi produce lo spettacolo calcistico, a chi regge l’attività, a chi sta facendo impresa», dicono a Castelvolturno. E spingono per ottenere una priorità nella ristrutturazione dell’impianto, assicurando di investire con fondi propri. Esclusa la costruzione di un nuovo impianto in un’altra zona. Il San Paolo resterà lì dov’è. Ed intanto il calcio Napoli minaccia: «Il 31 luglio organizzeremo un faccia a faccia con il Sindaco e se non ottenessimo le risposte dovute, andremo a costruire lo stadio nuovo a Caserta dove hanno messo a disposizione 60 ettari di terreno». Ma De Magistris ha replicato: «Sono pronto a sfidare chiunque sulla vicenda-stadio».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
G.D.S.
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