L’Isola del Tesoro è a Napoli. Lo ha rivelato la società annunciando di avere in cassa, dopo la cessione di Edinson Cavani, la bellezza di centoventiquattro milioni e mezzo. Una parte (minima) è servita per finanziare gli acquisti già fatti, un’altra dovrà servire per dare al club quelle basi solide che oggi in Italia e, soprattutto, in Europa fanno la differenza perché garantiscono continuità di risultati. Calciatori? Certo ma il football italiano nel passato si è concentrato un po’ troppo su questo aspetto mentre gli altri si dedicavano a cose più concrete con la conseguenza che la serie A ha perso posizioni subendo il sorpasso di altri campionati.
Da un punto di vista strettamente calcistico il Napoli ha fatto molto bene e sui risultati sin qui ottenuti ora deve provare a costruire qualcosa di più concreto perché, poi, è la concretezza che consente di superare i momenti difficili. E’ evidente che la squadra va completata, semmai anche ringiovanita perché non tutte le operazioni nel segno del ringiovanimento sono state in questi ultimi due anni coronate da successo (Vargas, ad esempio, o El Kaddouri o altri di cui si sono perse le tracce). Ma una volta irrobustito il patrimonio tecnico, bisognerà dedicarsi a un altro tipo di patrimonio, quello fatto di mattoni e cemento armato. Il Napoli (come gran parte del calcio italiano, Juventus esclusa) è molto in ritardo rispetto all’Europa calcistica che conta e questo ritardo viene pagato anche dal punto di vista dei risultati, delle presenze in Champions. In questi giorni, ad esempio si parla molto dello stadio, il San Paolo, un impianto che mostra tutti gli anni che ha e tutti gli errori commessi in occasione dell’ammodernamento per i Mondiali del 1990. Un impianto, insomma, molto lontano da quelli che si vedono girando l’Europa. Lo stadio è oggi un elemento strategico nella gestione di un club, soprattutto di quei club che puntano a essere presenti stabilmente in Europa, nella principale coppa continentale. La rinascita della squadra, dalla C al titolo onorifico di vice-campione d’Italia ha assorbito tutte le energie ma ora bisogna fare un passo in avanti, bisogna costruire basi solide per dare continuità ai successi. Fra i grandi club (Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio) il Napoli, ad esempio, è l’unico che ha una “casa” in affitto (a Castel Volturno): il Catania ha ancorato una parte del suo futuro su Torre del Grifo, un centro sportivo che produce calcio e anche ricavi. Utilizzare il tesoretto anche in questa direzione potrebbe essere utile per il presente e più ancora per il futuro.
Fonte: Corriere dello sport
La redazione
F.G.
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