Annunci, retromarce e richieste. È l’estate torrida del San Paolo con una convenzione tra Napoli e Comune scaduta il 30 giugno e con l’Uefa che pressa per sapere se il San Paolo sarà lo stadio dove gli azzurri giocheranno le coppe internazionali 2014/2015. Se il 21 maggio De Magistris parla di accordo storico tra Napoli e Comune (“siamo ai dettagli” il 20 giugno il Napoli indica lo stadio di Palermo come sede delle partite interne per il prossimo campionato di A. Stesso stadio indicato provvisoriamente anche all’Uefa per le partite di Champions. C’è preoccupazione per i tempi che si allungano nell’iter per il rinnovo della convenzione con il Comune e si sottolinea il rischio di non poter giocare nell’impianto di Fuorigrotta le due amichevoli estive contro Paok e Psg. Un rischio che coinvolge lo stesso preliminare europeo. Con l’approssimarsi del periodo estivo potrebbe non esserci tempo perché le commissioni della Federcalcio preposte possano riunirsi in tempo utile per registrare il cambio di campo da Palermo al San Paolo. Il 30 giugno la Giunta comunale partenopea delibera una proroga di 60 giorni ma questa non mette il Napoli del tutto al riparo dal dover giocare la Champions League a Palermo. L’Uefa, infatti, chiede al calcio Napoli di consegnare l’indicazione definitiva dello stadio in cui gli azzurri giocheranno l’intera stagione europea, che deve essere lo stesso. Richiesta che il Napoli non è stato in grado di soddisfare, visto che la documentazione ufficiale gli assicura la disponibilità del San Paolo solo per i prossimi 60 giorni. Il 4 luglio visita dell’Uefa a Napoli per verificare le condizioni del San Paolo. Disco verde ma preoccupa la situazione burocratica. L’8 luglio Il Napoli riceve dal Comune di Napoli un documento in cui si attesta che il club azzurro ha la disponibilità dello stadio San Paolo fino al 30 giugno 2015. Nel testo si recepiscono le richieste del Calcio Napoli scongiurando quindi il rischio che gli azzurri potessero giocare a Palermo la Champions League. Il documento è consegnato al capo delle operazioni del Napoli Alessandro Formisano. «Ora tiriamo un sospiro di sollievo – dice Formisano – con la tranquillità di poter giocare la stagione prossima al San Paolo, poi potremo lavorare serenamente sulla nuova convenzione». Ma sul San Paolo pesa ancora la grana dei sediolini da uniformare alla normativa Uefa e dei lavori ai bagni e dalla copertura che saranno effettuati in autunno.
Fonte: Il Mattino
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