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San Paolo, Comune-De Laurentiis al fischio finale

Il sindaco: "pronti a dare le autorizzazioni, basta indugi

C’è un cantiere San Paolo in qualche modo da aprire che riguarda sia la società calcio Napoli che il Comune. Una partita tra il patron Aurelio De Laurentiis e il sindaco Luigi de Magistris il cui risultato determinerà le sorti degli azzurri ma anche la riqualificazione di un pezzo importante della città. Come stanno le cose adesso? Si parla, si dialoga e tenuto presente il carattere dei due personaggi in questione è già un successo. Il sindaco fotografa così la situazione del momento: «Il Napoli ha ottenuto un grande risultato sportivo ma per poter competere a livelli di Champions serve uno stadio all’altezza. Stiamo lavorando su tre direttrici con il presidente». De Magistris tira un sospiro e dai microfoni di Kiss Kiss Napoli spiega ancora: «Bisogna garantire l’immediata agibilità dello stadio secondo i parametri Uefa per consentire la disputa delle partite europee e sono sicuro che non ci saranno problemi, i lavori entro giugno saranno ultimati. Detto questo, non sono tranquillo fin quando il San Paolo sarà così. Allora le altre due cose da fare sono rinnovare la convenzione per lo stesso stadio e così rasserenare i rapporti tra Comune e società; e trovare entro la fine di giugno un accordo per ristrutturare il San Paolo. Ho visto il presidente convinto come me su questi punti e spero si possa lavorare bene insieme».
Dunque i rapporti se anche tesi ci sono, la rottura non c’è nonostante questa possibilità sia un fantasma che accompagna sindaco e patron tutte le volte che si parlano. Cosa manca per trovare un accordo per rifare il San Paolo? Qual è il freno? È sempre il sindaco a parlare: «Il Comune è pronto a rilasciare tutte le autorizzazioni per i lavori in tempi rapidi, quello che non possiamo fare è mettere soldi. Questo tocca alla società come accade in tutto il mondo, perché così come é il San Paolo non può andare molto tempo ancora». Chiarissimo il primo cittadino, il patron per ora non parla del San Paolo ma nell’agenda dei due protagonisti è previsto un faccia a faccia a strettissimo giro di posta. Che non è più rinviabile. Si ricorderà che come annunciato da Il Mattino sul tavolo c’è una proposta di proroga per la convenzione del San Paolo tra i 30 e i 90 anni, un tempo più che congruo per consentire alla società di smaltire eventuali investimenti che si aggirerebbero, per fare del San Paolo uno stadio moderno e funzionale, intorno agli 80 milioni. Un punto di partenza importante. Sullo sfondo resta in piedi l’Astaldi, una multinazionale molto attiva a Napoli sul fronte della metropolitana e all’avanguardia per gli impianti sportivi, che avrebbe pronto un progetto di cui sarebbe a conoscenza lo stesso De Laurentiis. Anche questa una opportunità da non sottovalutare, considerando che è saltato per il no del patron il progetto di uno stadio nuovo a Ponticelli. Lo stesso Comune ha un progetto proprio per il San Paolo che prevede la completa riqualificazione dell’area di Fuorigrotta. Tuttavia al momento non è stato trovato nessun punto di incontro.
De Laurentiis ritiene il San Paolo la casa del Napoli, almeno questa l’argomentazione principale che lo ha indotto a bocciare l’ipotesi Ponticelli. Ma a Caserta sono pronti a mettere a disposizione del patron un’area vastissima e ben collegata dove costruire un nuovo impianto. Una proposta alla quale De Laurentiis non ha mai detto no pur non dicendo mai di sì. Scenari aperti dunque a tutte le soluzioni con sindaco e patron che sono costretti a una convivenza forzata. Insomma, anche per loro è venuto il momento del governissimo.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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