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San Paolo, allarme Uefa e Lega per il campo da gioco rovinato

Una figuraccia in diretta tv che ha allarmato persino l’Uefa, preoccupata per le gare di Europa League

L’incidente diplomatico è stato solamente sfiorato, questa volta: ma il caso stadio continua a essere la spina nel fianco nei delicati rapporti tra il calcio Napoli e l’amministrazione. Luigi de Magistris, pochi minuti dopo la partita contro la Fiorentina, ha preso subito le distanze dallo scandalo del prato bruciato, sottolineando via Twitter l’estraneità del Comune alla vicenda. “Grande squadra in campo, peccato per il manto erboso, sono sicuro che la Ssc Napoli saprà intervenire quanto prima essendo sua la competenza…”, ha precisato il primo cittadino, temendo in modo anche legittimo che potesse nascere qualche equivoco.
Di chi la colpa, allora? Solo del club azzurro. E infatti Aurelio De Laurentiis non ha esitato un attimo a metterci la faccia: “Della manutenzione ci occupiamo noi, certo…”. Il presidente, però, non ha gradito la precisazione del sindaco. “Nessuno voleva dare a lui la colpa dell’accaduto: è stato un intervento inutile”. Il feeling tra i due continua a perdere colpi, tra continui alti e bassi. Diversi i punti di vista su quello che dovrà essere il futuro del San Paolo, che nel frattempo continua a essere un impianto indegno.
La figuraccia di domenica notte ha lasciato il segno: in Italia e non, perché le immagini tv della partita con la Fiorentina hanno fatto il giro del mondo. Si è allarmata soprattutto l’Uefa, visto che lo stadio di Fuorigrotta dovrà ospitare il 20 settembre (fra poco più di due setti¬mane, dunque) la prima gara del girone F dell’Europa League, tra il Napoli e gli svedesi dell’Aik Solna. La Lega, invece, manderà oggi un agronomo per fare controlli. E hanno cominciato già ad alzare la voce pure i prossimi avversari. “Spero proprio che non ci tocchi giocare su un prato in quelle condizioni”, ha messo le mani avanti il presidente Ghirardi, che sbarcherà con il suo Parma al San Paolo il 16 settembre.
Non tutti i rivali saranno accomodanti come la Fiorentina e Montella, bravo a mettersi una mano sulla coscienza e a non lamentarsi, da buon napoletano. Del resto, pur sapendo di mettere il dito nella piaga su un disservizio della sua società, nemmeno Mazzarri ha evitato di infierire e ha alzato la voce. “Il campo è qualcosa di davvero indecente, non si può giocare così: c’è il rischio che i giocatori si facciano male e bisogna correre subito ai ripari. Mi hanno assicurato che tra quindici giorni la situazione sarà migliore. Dopo la sosta, per ciò che mi dicono, il manto erboso dovrebbe essere quasi perfetto. Staremo a vedere. Altrimenti mi toccherà portare la mia squadra ad allenarsi in spiaggia a Castelvolturno”.
De Laurentiis garantisce che non ce ne sarà bisogno. “Tra un mese il San Paolo sarà perfetto. Il problema l’ha causato un virus, entrato nel terreno. Ricordo a tutti che il manto erboso l’ha rifatto completamente proprio il Napoli, nella scorsa stagione. E non accadeva da 25 anni. Noi l’abbiamo dissodato, togliendo un metro e venti di materiale. C’è un agronomo che viene dalla Toscana e siamo in contatto anche con esperti stranieri”, ha detto ieri il presidente, spiegando di non sentirsi in colpa. “È vero: s’è visto un campo di gioco rovinato, ma l’effetto marrone era dovuto alla sabbia che serve per far crescere i germogli. Tutti i nostri tecnici stanno lavorando, purtroppo sono cose che capitano. L’effetto serra, le alte temperature estive e il virus hanno prodotto questo problema”.
La questione è naturalmente più complessa, però, e riguarda tutto l’impianto. “Non ho 85 milioni da dare a fondo perduto per risistemare lo stadio a mie spese, devo far quadrare i conti della società”. Il balletto delle responsabilità col Comune pare dunque destinato a continuare. Meno male che i giocatori l’hanno presa bene. Il più ironico è stato Donadel: “Bella vittoria di beach soccer”.

Fonte: La Repubblica

La Redazione

M.V.

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