Per la sesta di campionato il Napoli è di scena a Genova, sponda blucerchiata; un ritorno sul campo di Marassi due anni dopo quel 19 settembre del 2010. Era una Sampdoria ancora non privata dei suoi pezzi migliori, Cassano e Pazzini, che di lì a poco avrebbero virato verso Milano, l’uno al Milan e l’altro all’Inter. Gli azzurri la spuntarono per 2-1 in rimonta su una squadra che mostrava già qualche sofferenza e che avrebbe patito la retrocessione nella primavera successiva. Stavolta, invece, ad attendere Mazzarri & Co. ci sarà una pagina vivente della storia del Napoli: Ciro Ferrara. Non è la sua prima volta da ex azzurro come trainer, avendo guidato, seppur per pochi mesi, la Juventus tre anni fa, ma questa volta è alla testa di un collettivo che sembra aver trovato la classica quadratura del cerchio, che è partito con il piede giusto: una vittoria a Milano contro i rossoneri e rimontando per ben due volte di fila lo 0-1 contro Torino e Roma. Il risultato è più che positivo: 10 punti in classifica, terza posizione, imbattibilità mantenuta e più che azzerata la penalizzazione patita per la responsabilità oggettiva nel calcio scommesse, mica male per una neopromossa! Dunque Ciro Ferrara torna a guardare da avversario la squadra nella quale è cresciuto, che l’ha lanciato e con la quale ha vinto due scudetti ed una Coppa Uefa; consapevole che “Sarà durissima con il Napoli”; se ne professa ancora tifoso, ma specifica che per questa volta tutta la sua famiglia, incluso il padre, storico ed accanito sostenitore azzurro, sarà dalla parte dei blucerchiati. Dichiara di temere soprattutto Cavani, per il quale ha speso parole di grande stima definendolo “…un giocatore davvero eccezionale, io stesso avrei sofferto nel marcarlo…”. E per far fronte al Matador punterà il tecnico partenopeo su Rossini, lo svizzero, il compagno di nazionale di Inler, Dzemaili e Behrami? Il difensore in comproprietà con l’Udinese è stato al centro di recenti rumors di mercato che lo volevano nelle mire della dirigenza partenopea. Certamente Ferrara dovrà sicuramente valutare le condizioni dell’ex juventino Estigarribia, che ha svolto oggi lavoro in piscina. E dovrà fare a meno di tre centrocampisti: Maresca (campano di nascita), squalificato per un turno, Pozzi, vittima di una distorsione al ginocchio e Poli, che, infortunatosi all’adduttore della gamba destra una decina di giorni fa, starà fuori ancora per molto e prosegue, dunque, il suo percorso riabilitativo. L’ex interista, che festeggia domani, 29 settembre, il suo 24esimo compleanno, è stato trattato dal Napoli quest’estate, e sarebbe stato accolto più che bene da Mazzarri. Il tecnico di S. Vincenzo l’ha infatti avuto alle sue dipendenze nel 2007-2008, quando sedeva sulla panchina dei doriani.
E dalla Doria allenata dal Toscanaccio provengono anche due titolarissimi tra le fila azzurre: Maggio e Campagnaro, accolti non proprio nel migliore dei modi dalla tifoseria ligure negli anni passati… Assente per squalifica un altro potenziale protagonista della sfida: Maxi Lopez, che ha rimediato due turni di stop a causa di calci dati allo spogliatoio di uno degli arbitri nel dopopartita contro il Torino. Tra l’argentino ed il Napoli c’è stato più di un tentativo di avvicinamento, mai concretizzatosi, però, visto che il biondo attaccante di Buenos Aires è approdato un anno fa al Milan, e quest’anno, appunto, alla Samp. Una formazione un po’ da inventare, dunque per Ciro Ferrara, che potrà, però, disporre del nazionale spagnolo Obiang, seguito nell’allenamento odierno con particolare cura da una troupe televisiva. Dunque tutto l’ambiente blucerchiato si divide tra il comprensibile entusiasmo, dato dalla partenza a razzo della squadra e sottolineato da un altissimo numero di abbonamenti sottoscritti, e la scelta di un profilo basso, che si concretizza nell’obiettivo-salvezza dichiarato ai media. Un club che sta riguadagnando il posto che merita nella massima serie, il blasone che si è conquistato grazie anche ad uno storico presidente: Paolo Mantovani, autore della scalata dei doriani dalla serie B fino in Europa, dalla fine degli anni ’70 fino a metà degli anni ‘90. il petroliere genovese di adozione è stato celebrato già nel 2004 con una via intitolata a suo nome nel capoluogo ligure, ma da mercoledì scorso anche Roma, sua città natale, precisamente nel quartiere Ardeatino, ha un “Largo Paolo Mantovani”, per ricordare un uomo di sport di altissimo livello. A lui è dedicato anche il Torneo Ravano ERG-Coppa Mantovani, che vede ogni anno la massiccia partecipazione di alunni delle scuole di tutta la regione. E domenica, nel prepartita, si affronteranno giovanissimi calciatori appartenenti alle scuole Papa Giovanni XXIII e Santa Immacolata, vincitrici dei premi Miglior Tifo e Fair Play nell’ambito dello stesso trofeo.
Maria Villani
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