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Samp, uno-due di Pellè: la Nocerina si sveglia tardi

I soliti noti. Pollice verso in trasferta, la Nocerina si arrende alla qualità della Sampdoria consegnando il primo tempo e, di fatto, veicolando la sconfitta numero 18 in campionato. Ai blucerchiati bastano 20 minuti: la apre e la chiude Pellè ancor prima della mezz’ora. Rossoneri in affanno a centrocampo e poco attenti in difesa e – come a Modena – poco pungenti in avanti. Deludente l’attacco. Il più pericoloso è stato Catania che ha cominciato da attaccante – passando per gli esterni – per finire da mediano. La consolazione? Le sconfitte interne dell’Albinoleffe e del Gubbio, oltre che dell’Ascoli. La zona playout è sempre a quattro punti.

Rispetto alle previsioni, Auteri lascia fuori Laverone sulla destra optando per una difesa bloccata con Di Maio a sinistra e Pomante a destra. Avvio da brividi. Di fatto il vantaggio blucerchiato matura al 6’: Rea fallisce la tattica del fuorigioco sul cross di Munari dal vertice destro e Pellè tutto solo, da due passi, infila Concetti. Solo Samp. La Nocerina fatica a starle dietro, soprattutto in mediana dove Bruno e Mingazzini soffrono sulle ripartenze avversarie. La prima occasione dei rossoneri giunge al 24’ ma Castaldo si fa deviare in angolo da Gastaldello una conclusione ravvicinata. I rossoneri sembrano in partita. Ma al 26’ la Samp raddoppia: Rispoli dalla destra la mette sul secondo palo, Renan la rimette al centro e ancora Pellè, da distanza ravvicinata, insacca. Si fa male Rea. Auteri lo rileva con Laverone cambiando faccia alla squadra. In pratica si rivede il 3-4-3 con Catania che si abbassa a sinistra sulla linea mediana. La Nocerina si rifà sotto prima con Merino e poi con Castaldo ma è la Samp a sfiorare il 3-0 al 41’ con Juan Antonio. Un minuto dopo è poi strepitoso Romero su colpo di testa di Catania. Meglio la ripresa. Un diagonale di Negro dopo pochi non spaventa però Romero. La Samp abbassa il suo baricentro. Di tanto in tanto manda però Pellè in veste di guastatore. Auteri ordina l’arrembaggio con Farias (fuori Mingazzini): tridente in avanti con Merino in mediana. Poco dopo esce un’evanescente Castaldo. Tutto inutile.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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