Intervenuto a “Radio Goal” – trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli – il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha parlato – tra le altre cose – della ripartenza del calcio: “Fino a poco fa era impedito a Napoli la consegna del cibo d’asporto. Era assurdo che fosse proibito proprio nella patria della pizza da De Luca. La tutela della salute viene prima di tutto, ma non si può mettere in ginocchio un intero paese”.
Ci sia la riapertura, ma graduale – “Se ci sono realtà al Sud e non solo che non hanno contagi, morti o intubati da giorni e giorni perché devono aspettare realtà che hanno più problemi come la mia Milano? Se ci sono zone calabresi, siciliane, campane o piemontesi che fortunatamente sono da tanto tempo fuori dall’emergenza, perché non dare a quei lavoratori la possibilità di ripartire in sicurezza? L’emergenza economica comincia ad affacciarsi ormai, i lavoratori non ce la fanno più”.
Sul calcio – “Mi sembra una soluzione di buonsenso far ripartire il calcio solo negli stadi delle zone meno colpite. Il calcio dà lavoro a decine di migliaia di persone, che non sono CR7, Mertens o Ibrahimovic, ma persone che guadagnano mille euro al mese. Il calcio è un’azienda da 4 miliardi di fatturato e da decine di migliaia di posti di lavoro. Anche qua spetta allo Stato dare delle indicazioni relative alla salute, ma ricordiamoci che non è solo un problema di Napoli, Juve o Milan, ma di posti di lavoro. Il calcio dei grandi mantiene i campi in tante periferie”.
Sull’operato di Spadafora – “Il mio commento su di lui vale poco, lo faccio giudicare agli addetti ai lavori del mondo del calcio e mi sembra che nessuno dia un commento positivo. E’ come se qualcuno usasse il mondo dello sport e del calcio per coprire altri problemi. Non è che bloccando il calcio si risolvano gli altri problemi. Mi sembra che ci sia una sorta di pregiudizio”.
Poi la risposta a De Luca – “Secondo voi in periodo di quarantena è il giudizio di De Luca sulla mia montatura a interessarmi? Tanti campani e napoletani mi hanno scritto, non conoscendomi, di tener duro. De Luca, coi problemi della sanità, con gli ospedali chiusi, con tutti i problemi della Campania, pensa ai miei occhiali. Per un Governatore di Regione mi sembra una cosa di un certo spessore dire che i miei occhiali sono del colore del pannolino di un bimbo. Con tutto l’affetto, si occupasse delle aziende e dei negozi, oltre che dei ritardi della Regione”.
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