Salvatore Righi, patron della scuola calcio Mariano Keller, si gode i suoi gioielli. Settecento tesserati distribuiti in venti squadre, tre titoli regionali già vinti: Giovanissimi, Allievi e “Sei bravo a scuola calcio”, conquistato per la settima volta consecutiva. «E questo risultato consentirà ai nostri ragazzi di recarsi a Coverciano per affrontare formazioni di tutte le altre regioni. I giocatori della Mariano Keller sono seguiti anche da club stranieri: Ciro Palmieri, attaccante tredicenne, è appena partito per uno provino di tre giorni presso il settore giovanile del Chelsea», spiega l’imprenditore che dirige la struttura a pochi passi dall’aeroporto di Capodichino.
Chelsea, l’ex squadra di Benitez. Righi mostra una foto dell’autunno 2010, lui e il nuovo allenatore del Napoli vicini nella serata del Premio Maestrelli a Montecatini. Rafa era arrivato in Italia per guidare l’Inter lasciata in eredità da Mourinho dopo il Triplete. Durò poco: la separazione da Moratti avvenne appena vinta l’Intercontinentale. «Ebbi l’onore di premiare Benitez, un monumento del calcio per i successi conquistati in tutta Europa. Scoprii un uomo affascinante e non soltanto per la sua vasta cultura calcistica: è umile, sempre pronto a confrontarsi, ad ascoltare e a trasmettere le sue esperienze», spiega il patron della Mariano Keller, quella sera premiato per i risultati ottenuti nel settore giovanile dilettantistico.
Righi parlò a Benitez anche di Napoli, certo. Rafa era curioso di conoscere dettagli sulla squadra che era stata di Maradona: non avrebbe affrontato gli azzurri di Mazzarri perché esonerato prima da Moratti. «Dissi a Benitez che il Napoli aveva intrapreso un percorso con De Laurentiis e che noi napoletani avevamo la speranza di rivederlo al più presto ad alti livelli. Quella strada è stata percorsa e l’arrivo di Benitez rappresenta una garanzia per un ulteriore sviluppo calcistico. Sono sicuro che lui saprà dare grande impulso al settore giovanile». Parlarono di tutto, a Montecatini, anche dell’affetto dei tifosi verso allenatori e calciatori. «Dissi a Rafa: se un giorno verrai a Napoli vedrai che non pagherai un caffè o un pranzo perché c’è immenso amore verso chi fa calcio in questa città». Può scoprirlo finalmente.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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