Ma cosa combini Napoli? Nella serata di Pasqua che dovevi risorgere hai permesso alla Lazio di vincere e portarsi a +6 in classifica. Peggio non potevano fare gli azzurri nello spareggio che valeva il terzo posto e di conseguenza la Champions League. Ad un certo, punto, dopo il pareggio di Pandev, sembrava che si potesse addirittura vincere con facilità ad inizio ripresa ed invece c’è stato il tracollo. Certo, si potrà dire che sul risultato di 1-1 il solito Mazzoleni non ha fischiato un calcio di rigore netto sull’attaccante macedone ma come alibi non regge. Ci vuole ben altro per trovare una scusante sulla figuraccia di iersera all’Olimpico. Perdere in quel modo contro una Lazio che ha regalato punti a tutti significa che non ci sono più le premesse per chiudere questa stagione da protagonisti. Certo, la matematica ancora non condanna la squadra di Mazzarri ma recuperare sei lunghezze di questi tempi diventa assai arduo. Si dovrà sperare che i biancazzurri accusino qualche altro calo già a partire da mercoledì con la Juventus. Ma il Napoli da qui alla fine del torneo le dovrà vincerle tutte. E risulta alquanto difficile perché Lavezzi e compagni sono con le ruote a terra.
A proposito del Pocho. Ancora una volta è venuto meno in un match che valeva molto. Non può uscire indenne dalle critiche solo perché si è inventato un passaggio delizioso a Pandev. Ci vuole ben altro per essere un campione e trascinare la propria squadra al successo. Stessa cosa dicasi per Cavani. Il Matador, l’unica volta che si è trovato di fronte a Marchetti, ha sbagliato incredibilmente. Forse, se avesse pareggiato subito il gol di Candreva, il risultato sarebbe potuto finire diversamente. Visto il 3-1 finale bisogna bocciare anche il tanto reclamato 4-3-2-1 che Mazzarri ha dovuto utilizzare per emergenza. Neanche con Pandev assieme ai tre Tenori si sono risolti i problemi. Hamsik non ha saputo dare man forte né al centrocampo e nè all’attacco. Inler è stato disastroso nel ruolo di regista. Neanche un passaggio azzeccato e per non farsi mancare nulla ha dato una mano alla Lazio a dieci minuti dalla fine passando un pallone indietro e costringendo Britos ad atterrare Rocchi in area di rigore.
C’è rabbia, tanta rabbia perché si poteva addirittura vincere la partita contro il vecchio amico Reja se si fosse stati un po’ più concentrati e cinici. Non si può giocare a sprazzi se si sta lottando per un obiettivo come la Champions League. Nessuno vuole credere che la Lazio sia stata trascinata dalla voglia di onorare Giorgio Chinaglia. Long John è stato un simbolo dei colori capitolini ma da qui a pensare che la sua morte abbia fatto diventare mostri Mauri e compagni ce ne vuole. Proprio Mauri ha trovato il gol della domenica anche se si è giocato di sabato. Quella rovesciata da leggenda del calcio ha cambiato le sorti di una partita che sembrava tutta a favore del Napoli.
Adesso bisogna trovare gli stimoli per poter andare avanti e credere nell’impresa di riprendere la Lazio ma anche l’Udinese. Sì perché anche i bianconeri, vincendo con il Parma, sono a +3 in classifica. Mancano ancora sette giornate al termine del torneo, i punti a disposizione sono ventuno e se il Napoli vuole riscoprirsi nuovamente grande deve cercare di conquistarli tutti. In caso contrario si concentri sulla finale di Coppa Italia. Ma con la Juve attuale risulta difficile pensare di aggiudicarsi il trofeo tricolore.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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