Ha vinto la continuità. La riconferma di Walter Mazzarri sulla panchina azzurra evidenzia l’ottima programmazione del club di De Laurentiis. Oggi il Napoli è una delle poche società che ha cambiato meno allenatori negli ultimi otto anni. Per la precisione, sono quattro i tecnici che si sono seduti sulla panchina azzurra, l’ultimo per l’appunto il toscano. Praticamente prima di lui si sono alternati Ventura, Reja e Donadoni. Il primo e il terzo sono durati poco mentre il friulano è stato cinque stagioni. Edy ha conquistato due promozioni consecutive e una qualificazione in Intertoto al primo anno in serie A. Alla quinta esperienza, purtroppo, dovette pagare dazio lasciando il posto all’ex commissario tecnico della Nazionale. Dunque, si va avanti con Mazzarri. È stata fatta la scelta migliore e se De Laurentiis riuscirà a rinnovargli il contratto fino al 2014 sarebbe ancora meglio. Cambiare tanto per cambiare è inutile. Bisogna tenere fede ai progetti che si fanno altrimenti è inutile fare calcio. Si rischia di diventare come il Palermo, il Cagliari o altri club che in un solo anno hanno anche esonerato tre quattro allenatori. Nulla si improvvisa se si vuole vincere. E se il Napoli con Mazzarri l’ha fatto qualcosa vorrà pur dire. Walter è cresciuto molto anche lui da quando ha messo piede a Castelvolturno. Sicuramente ha dato tanto al grup po, gli ha dato molta convinzione e gli ha fatto trovare un’anima. Ma sulla panchina azzurra si è tolto delle belle soddisfazioni entrando di diritto nell’olimpo delle squadre europee. E il fatto che sia rimasto significa che si trova bene sotto tutti i punti di vista. Altrimenti, così come aveva fatto con la Sampdoria, si sarebbe fermato per un anno aspettando qualche proposta ancora più importante. Quella che comincerà a luglio prossimo sarà la sua terza stagione dall’inizio, la quarta se si tiene conto anche della prima dove prese il posto di Donadoni dopo sette giornate di campionato. In precedenza non era mai stato così tempo in un club. Aveva sempre preferito finire il suo ciclo in anti cipo. Va detto, però, che le piazze dove allenavano non era così importanti come l’attuale napoletana. Con tutto il rispetto della Samp, ma pure della Reggina o del Livorno, allenare il Napoli è tutta un’altra cosa. Soprattutto adesso che è tornato in auge grazie ai progetti di De Laurentiis. Oggi la squadra azzurra è ambita alla stregua di Juve, Inter e Milan. Gli allenatori farebbero la corsa pur di poter vivere le emozioni del San Paolo e del suo pubblico. Adesso bisogna passare alle vie di fatto. Chiuso il capitolo panchina, si deve rinforzare la rosa a disposizione di Mazzarri. L’ossatura c’è ma, in virtù degli errori della passata stagione, è obbligatorio intervenire sul mercato per fare le scelte opportune. Senza dimenticare che dal prossimo anno non ci sarà Lavezzi. Sarà un’assenza fondamentale per il gioco del toscano. Praticamente, tranne che nelle ultime gare di campionato, tutto è girato attorno al Pocho in fase offensiva. Le qualità dell’argentino e gli attacchi in profondità erano le armi vincenti di un Napoli diventato vincente. Purtroppo bisogna farsene una ragione. Ormai è deciso che Lavezzi va via e quindi meglio muoversi in tempo per trovare un degno sostituto. A meno che Mazzarri non decida di puntare molto su Pandev e tenersi come alternative sia Vargas che Insigne. A patto che quest’ultimi due decidano di restare. Il cileno ha giocato poco da gennaio fino al 20 maggio scorso. Era stato preso mentre nel suo paese faceva il Maradona ma una volta sbarcato in azzurro si è reso conto di dover aspettare il suo turno. Lorenzo il Magnifico da Frattamaggiore potrebbe fare la stessa fine e quindi sarebbe opportuno che restasse ancora a Pescara per farsi le ossa in serie A. Le scelte, comunque, spettano a Mazzarri. Walter è uno che parla molto ai calciatori, soprattutto quando vengono acquistati. Il discorso sarà uguale per tutti. Se vorranno restare aspettando il loro turno andrà bene, altrimenti sarà meglio andare altrove.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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