La domanda nasce spontanea, prim’ancora che arrivi la sentenza: e al lunedì, osservando gli sguardi e provando a cogliere qualche indicazione, pure la risposta arriva istantanea. Cannavaro c’è, con la sua valigia pronta e la fascia di capitano lustrata per l’Europa: l’Udinese andrà osservata dalla tribuna e dunque val la pena di portarlo in Olanda, di mandarlo pure in campo e di risparmiare a Gamberini (che già ha dato) o Fernandez (che poi dovrà dare) un eccesso di fatica. La rivoluzione (annunciata) è da definire nei dettagli, nella compilazione d’una formazione che sembra comunque già scandita dai precedenti e dalla filosofia stabilita a priori: però, adesso, qualcos’altro può cambiare, ritocchini sparsi qua e là, ma la vigilia è ancora lunga e consente di riflettere.
PAOLO E’ CALDO – Il Napoli bis sa bene ciò che vuole e sa anche come ottenerlo: i gironcini consentono la turnazione, permettono di giocare e di guadagnare considerazione per il futuro immediato. Le gerarchie sono stabilite, ma nulla è immutabile e la competizione è avviata: ad Eindhoven c’è il palio un pezzettino d’Europa League e pure qualche chance per dimostrare a Mazzarri che se vuole lui può attingere. Cannavaro è caldo, bollente, reduce da tre partite su tre e però, ahilui, carico della squalifica consegnatagli a Marassi dall’entrata su Eder con conseguente (quarto) giallo: in difesa un posto è suo, l’altro è sicuramente di Aronica e il dubbio resta sul terzo: Gamberini ne ha giocate una e mezza, potrebbe scivolare a destra; e però Fernandez non scende in campo dall’Aik e quindi potrebbe sistemarsi lui nel mezzo della retroguardia, lasciando al capitano l’onere di inventarsi a destra. La serie A chiama e il Napoli vuole continuare a offrire risposte convincenti: gli innesti a gara in corso non sono preventivabili, però Uvini dovrebbe partire e potrebbe pure cominciare a rendersi conto della «nuova» realtà in cui è capitato attraverso un assaggino.
FRECCE TRICOLORI – I «titolarissimi» avranno modo di riposare, Hamsik se ne potrebbe stare addirittura a Castelvolturno ad allenarsi da solo, in attesa del rientro dei compagni, ma nel ribaltone ci saranno quintali d’esperienza, garantiti da Dossena sulla corsia mancina o da Donadel nella fase di interdizione o da Inler in quella di costruzione e infine in Mesto investito delle responsabilità solitamente attribuite a Maggio. E’ una cerniera inedita, per i trequarti già sperimentata con l’Aik; è comunque una consistente dose di conoscenza internazionale, avendo gli interpreti del centrocampo non solo un’età che concede saggezza ma anche un curriculum sufficientemente fornito per non lasciarsi abbagliare dal «Philips Stadion». Ballottaggio ovviamente pure qui: tra Inler e Behrami, con una staffetta da non scartare.
PUNTE VERDI – Mica semplice opporsi ad una squadra che in Patria ha un suo valore e una storia ricca ed abbondante: Mazzarri la va (quasi sicuramente) a sfidare attraverso la verve, la fantasia e l’intrapredenza di uomini privi di paura e con Dzemaili travestito da Hamsik e presumibilmente a danzare tra le linee o (al limite) quarto di un centrocampo a cinque: poi, palla a Insigne e Vargas: un’onda verde, aspettando El Kaddouri.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.