Edi esulta braccia al cielo: stessa scena, due anni dopo al Ferraris. Contro la Samp decide ancora il Matador come nell’ultimo blitz azzurro a Genova sponda blucerchiata. Un rigore perfetto, Romero intuisce ma non ci arriva. Il rigore che vale l’aggancio al primo posto alla Juve. Cavani non cambia angolo rispetto alla Lazio quando calciò altissimo: tira ancora alla sinistra del portiere, di piatto, stavolta però la mira è precisa.
Tiro a mezz’altezza, uno di quei rigori che non si parano. Sesto gol in sei partite, primo nella classifica cannonieri. Adesso è migliorata anche la sua media gol dal dischetto: due reti e un errore. Soprattutto è migliorata ancora la sua media gol complessiva con il Napoli: Edinson è a quota 73 gol in 102 partite, nella classifica dei bomber di tutti i tempi insegue Savoldi a 77, in testa c’è Maradona con 115 reti. Cavani, decisivo, determinante, come sempre. Era il più atteso ed ha colpito, un rigore pesantissimo per il Napoli. Dagli undici metri ha vinto il duello con Romero, il portiere argentino della Seleccion: i due si ritroveranno tra dieci giorni da avversari nella sfida di qualificazione per i mondiali in Brasile. Non perdona il Matador che in partita aveva sofferto parecchio: grande sacrificio per la squadra, poche palle veramente pulite per colpire.
E poi la grande attenzione dei difensori della Samp, a inizio secondo tempo Edinson ha anche avuto un prolungato faccia a faccia con Berardi, i due sono entrati in pericoloso contatatto, prima di essere separati dai compagni. Ora c’è anche la Samp tra le sue vittime illustri: la quinta rete ai blucerchiati, la seconda al Ferraris e la tripletta nel 4-0 al San Paolo. In totale sono sette le reti alla Samp, comprese le due realizzate con la maglia del Palermo. Un fenomeno il Matador, indemoniato anche quando c’è da soffrire e rischia di correre a vuoto senza recuperare palla. Tanta voglia di gol e il giusto pizzico di «egoismo» per un attaccante del suo calibro quando decide di battere una punizione dal vertice sinistro. Un fenomeno, nel 2012 viaggia a ritmi impressionati: 32 le reti complessive nell’anno solare, comprese quella con la nazionale uruguaiana e con la Celeste Olimpica. Un anno tutto di un fiato, senza fermarsi mai, eccezion fatta per una brevissima vacanza prima delle Olimpiadi. Poi ha ripreso subito alla sua maniera con un gol nella Supercoppa a Pechino con la Juventus.
Determinatissimo, concentrato sul suo lavoro, tranquillo e sereno fuori dal campo e accompagnato dalla fede in Dio in ogni momento, Dio che ringrazia quando entra in campo e dopo ogni gol. Giovedì in Olanda con il Psv resterà fuori, l’occasione per tirare il fiato: il tandem d’attacco in Europa League sarà composto da Insigne e Vargas. Quest’anno il Matador serve sempre fresco e tirato a lucido per il campionato. Il Napoli primo in classifica a pari punti con la Juve e all’inseguimento del sogno scudetto. Da Maradona a Cavani. Edi ha più volte ripetuto un concetto. «Voglio lasciare un segno nella storia del Napoli». E segni ne sta lasciando ogni partita con reti decisive, questa contro la Samp è l’ennesima perla in maglia azzurra. Un rigore calciato in maniera esemplare e in condizioni ambientali non semplici. Freddo, preciso, puntuale. Non lo distraggono i fischi dei tifosi doriani. Cavani prende il pallone, guarda Romero, e la mette nell’angolo. Poi è festa azzurra nello spicchio di gradinata: Edi saluta e ringrazia. È lui sempre più il nuovo re di Napoli.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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